'Peste suina in Germania, necessario fermare le importazioni di animali dalle zone colpite'
Lo chiede Coldiretti Cuneo in riferimento all'estendersi dei contagi dal Brandeburgo alla Sassonia"Con il diffondersi di casi di peste suina in Germania è necessario fermare immediatamente le importazioni di animali vivi provenienti o in transito dalle zone interessate per tutelare gli allevamenti cuneesi". Lo chiede Coldiretti Cuneo in riferimento all’estendersi dei contagi di peste suina africana (PSA) dal Brandeburgo alla Sassonia.
Dalla Germania e dal Nord Europa arrivano in Piemonte e nella Granda il 40% degli animali con conseguenti gravi rischi per i nostri allevamenti. Il virus, infatti, altamente contagioso e spesso letale per gli animali (anche se non trasmissibile agli esseri umani), si trasmette facilmente attraverso stretti contatti tra individui o con attrezzature contaminate, ad esempio camion e mezzi con cui vengono trasportati gli animali. Un altro possibile veicolo di contagio sono i cinghiali, il cui numero negli ultimi anni si è moltiplicato sul nostro territorio e in tutta Italia, dove si stima la presenza di 2 milioni di esemplari.
“Considerata la facilità di trasmissione della PSA – afferma Roberto Moncalvo, Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo – il rischio che il contagio si possa estendere agli allevamenti cuneesi rappresenta un gravissimo danno economico per le imprese, che stanno già fronteggiando l’emergenza Coronavirus, e per la Pubblica Amministrazione, con costi di decine di milioni di euro per procedere ai necessari interventi di prevenzione”.
La filiera suinicola cuneese – ricorda Coldiretti – conta 800 aziende e quasi 900.000 capi, destinati soprattutto ai circuiti tutelati delle principali DOP italiane per la preparazione della miglior salumeria nazionale.
c.s.
CUNEO Coldiretti