Peveragno chiede proroga di un anno per l'applicazione della legge sui vaccini
Il sindaco Renaudi: Favorevoli alla vaccinazione, ma occorre informare
Il Consiglio Comunale di Peveragno riunitosi nella serata di ieri (mercoledì 4 ottobre) ha approvato all'unanimità la proposta unitaria del gruppo di maggioranza "Idee insieme per Peveragno" e di opposizione "Continuità e Innovazione" attraverso la quale viene richiesta la proroga di un anno in merito all'applicazione della legge sui vaccini.
Nella proposta, inoltre, si invita la Regione Piemonte a "perseguire l’obiettivo di rendere più facile il trattamento vaccinale grazie alla collaborazione con il Pediatra di Famiglia, anche mediante convenzioni o qualsiasi altro atto amministrativo utile allo scopo, segnalando che proprio la figura del Pediatra di Famiglia è la più adatta
Nella proposta, inoltre, si invita la Regione Piemonte a "perseguire l’obiettivo di rendere più facile il trattamento vaccinale grazie alla collaborazione con il Pediatra di Famiglia, anche mediante convenzioni o qualsiasi altro atto amministrativo utile allo scopo, segnalando che proprio la figura del Pediatra di Famiglia è la più adatta
ad approfondire (anche con eventuali percorsi diagnostici personalizzati) le eventuali possibili criticità nell’applicazione del normale protocollo vaccinale ed è la figura più adatta a eseguire presso il proprio studio la somministrazione dei vaccini".
Così il sindaco Paolo Renaudi raggiunto da Cuneodice.it: "I tempi per la piena applicazione della legge sono stretti e possono causare una serie di difficoltà ai vari attori coinvolti (dirigenti scolastici, asl, famiglie) e si rischia di “ghettizzare” alcuni bambini. Alcune famiglie sono state ricevute recentemente e hanno palesato le loro perplessità in materia. Come amministrazione siamo favorevoli alla vaccinazione in quanto strumento indispensabile di prevenzione per la salute pubblica, ma chiediamo una deroga di un anno sulle scadenze per affrontare il tema con calma facendo informazione e dialogando. La coercizione potrebbe avere effetti controproducenti".
Fabio Rubero
PEVERAGNO 
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