Peveragno non ci sta: “Ecco perché non abbiamo saldato il debito con l’Unione dei Comuni”
Da mesi si trascina la questione dei pagamenti per i vigili urbani. Mentre Boves chiede lo scioglimento della convenzione, il sindaco Renaudi dà la sua versioneQuel “pasticciaccio” tra i comuni dell’Unione Montana Alpi del Mare non smette di agitare le acque all’ombra della Bisalta. La questione è quella dei mancati pagamenti da parte del Comune di Peveragno, uno dei cinque centri - insieme a Boves, Chiusa Pesio, Valdieri e Roaschia - che hanno sottoscritto la convenzione per il servizio di Polizia Locale. A febbraio il primo a “battere cassa” è stato il sindaco di Boves Maurizio Paoletti, chiedendo conto dei 115mila euro non corrisposti dalla vicina amministrazione in una lettera inviata al presidente dell’Unione Montana Claudio Baudino.
La situazione debitoria è rimasta pressoché identica, finché il consiglio dell’Unione ha stabilito in aprile un ultimatum. Due le scadenze indicate: il 20 maggio per il saldo delle competenze relative al 2023, il 20 giugno per quelle delle annate precedenti. Da allora Peveragno ha saldato una buona parte del debito (mancano circa 35mila euro), ma non tutto. Ora Boves dice basta: nel Consiglio comunale odierno è all’ordine del giorno il voto sullo scioglimento della convenzione.
Ma l’amministrazione peveragnese non ci sta a finire sulla graticola come inadempiente: “Il Comune di Peveragno non ha saldato l’ultima parte di quanto dovuto per un motivo molto chiaro: manca parte della documentazione tecnica ed economica, richiesta dagli uffici, per giustificare le richieste di rimborso a suo tempo avanzate dall’Unione dei Comuni”. Questa è la risposta del sindaco Paolo Renaudi, il quale ricorda che la prima scadenza è stata rispettata e la seconda “è stata pagata per il 70%”: “Così come è stato pagato quanto dovuto e documentato relativo al primo trimestre 2023” precisa ancora il primo cittadino. Per il saldo conclusivo si era in attesa di “documentazione integrativa che giustificasse con esattezza quanto richiesto, visto che devono essere rispettati una serie di requisiti previsti dalla Convenzione in essere e che non trovavano piena giustificazione nella documentazione ad oggi in possesso del Comune di Peveragno”. È pervenuta per ora, informano dal municipio, una prima proposta di integrazione (inviata il 20 giugno in bozza), ma non è stata ancora fornita tutta la documentazione richiesta.
Renaudi sottolinea che che l’intera somma a saldo di quanto dovuto è stanziata nel bilancio comunale di Peveragno ed è vincolata alla destinazione per il rimborso spese della convenzione sulla polizia locale. Ovvero: “I soldi ci sono e sono vincolati alla destinazione indicata, e in gran parte sono già stati versati. Si attende documentazione integrativa per chiudere il pagamento. E visto il clima pesante che si respira intorno al palazzo comunale di Peveragno, volutamente alimentato da articoli, proclami e dichiarazioni varie, il saldo verrà eseguito soltanto a ragion veduta a seguito presentazione della documentazione concordata, perché nessuno, meno che mai il sindaco di Peveragno e la sua maggioranza, vuole vedere qualche proprio funzionario finire sotto la lente della Corte dei Conti per qualche pagamento ‘improvvido’ che - ne siamo sicuri - sarebbe immediatamente oggetto di segnalazione alla magistratura contabile”.
Il sindaco deplora il fatto che la polemica imperversi nonostante quelli che definisce “dialoghi sereni e costruttivi fra gli uffici dei due enti (Comune e Unione)”: “Dispiace che da una situazione di difficoltà amministrativa dovuta a tanti fattori, tutti giustificabili, ma non certo a volontà politica di non pagare, nasca una polemica sterile, gratuita ed esagerata che mette soltanto in difficoltà il personale del Comune di Peveragno (e adesso anche quello dell’Unione Montana), rovinando il clima di collaborazione che da molti anni caratterizzava i rapporti fra i Comuni di Peveragno, Boves e gli altri Comuni dell’Unione”.
Andrea Cascioli
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