Piazza Europa, ancora polemiche sull’agronomo Zauli: “Pagato per dirci di abbattere gli alberi”
“A San Rocco Castagnaretta ci sono cedri due volte più vecchi” attacca Lauria. L’assessore Pellegrino: “In meno di dieci anni vedremo i nuovi alberi cresciuti”“Il soggetto che ci viene a dire che l’albero va giù è lo stesso pagato per costruire la nuova piazza”: la sintesi è quella offerta in Consiglio comunale da Beppe Lauria (Indipendenza!), mentre il “soggetto” in questione è l’agronomo Ettore Zauli, interpellato dal Comune di Cuneo su piazza Europa.
Si parla quindi del discusso progetto di riqualificazione, presentato in commissione due settimane fa, e delle risposte fornite dall’esperto. Una determina dell’8 aprile scorso, rileva Lauria, gli aveva affidato un incarico da oltre 8mila euro per la “redazione della documentazione agronomica nell’ambito della riqualificazione dell’area di piazza Europa”. L’assessore alla Mobilità Luca Pellegrino conferma che il lavoro richiesto riguarda anche la progettazione agronomica della piazza riqualificata, ma Zauli, precisa, “non ha ricevuto un incarico per valutare la stabilità dei cedri, ma per valutare la situazione generale e le prospettive di vita degli alberi e per collaborare alla progettazione del verde della nuova piazza”.
“In commissione abbiamo assistito a una tragicommedia” taglia corto Lauria: “Abbiamo capito che gli alberi a Cuneo vivono molto di meno. Tant’è che il professor Zauli, in questa proiezione profetica, ha immaginato che quegli alberi, oggi sani, vivranno dieci o quindici anni, poi sono destinati a morire”. Eppure in città c’è almeno un caso che dimostrerebbe il contrario, osserva l’esponente della minoranza: “In piazza don Marro, a San Rocco Castagnaretta, insistono ben otto cedri assolutamente identici a quelli di piazza Europa e di età quasi doppia, in prossimità di una chiesa e dell’asilo. Permettete che queste piante prosperino in una situazione molto più difficile, senza che questo vi spaventi: quello che vale per piazza Europa non vale a San Rocco”. Il consigliere ne ha anche per l’assessore al Verde Pubblico Gianfranco Demichelis: “Un anno fa rassicurava tutti, dicendoci che quelle piante erano sane: che cosa è successo in un anno? Mi piacerebbe sapere se l’assessore si è ravveduto, alla luce della profetica immaginazione del professor Zauli”.
L’assessore: “Se non interveniamo ora tra dieci anni saremo senza alberi”
Da Demichelis non arriva altro che un breve cenno di assenso alla risposta data dal collega di giunta Pellegrino. Il quale invece replica punto per punto alle obiezioni di Lauria e degli altri intervenuti, a cominciare da quelle relative al parere di Zauli: “Crediamo sia un professionista di grandissima capacità, riconosciuto da tutto il territorio, con oltre 50 anni di esperienza alle spalle nella gestione di verde pubblico e parchi monumentali in grandi città”. In commissione, puntualizza l’assessore, “non si è mai detto che gli alberi sono pericolosi: la valutazione è di prospettiva. Non possiamo trattare la durata in sicurezza di un albero in una foresta allo stesso modo di uno che vegeta in una piazza cittadina”. In altre parole non si può escludere che i cedri sopravvivano in sicurezza oltre tre lustri: “Ma sarebbe un’eccezione”.
“Mantenendo gli alberi - argomenta ancora Pellegrino - ci troveremmo in una situazione dove sarebbe impossibile intervenire in modo strutturale sulla piazza. Anche perché la rimozione della pavimentazione potrebbe minare la stabilità delle piante. Inoltre ci troveremmo a dover fare ogni anno prove di carico, questo potrebbe portare a una piazza che pian piano si spoglia di alberi. Oggi abbiamo i denari per riqualificare la piazza, tra dieci anni non li avremo più: perciò avremmo una piazza spoglia di alberi ma non riqualificata, il peggior risultato”. Qualcuno fa notare che anche la nuova piazza resterà spoglia per un bel numero di decenni, prima che i nuovi alberi crescano. L’assessore dice di no: “Non è vero che passeranno decenni prima di vedere la piazza come nei render: potremmo utilizzare alberatura a pronto effetto, cioè di dimensioni già significative, almeno 5 metri”. Come? “Prevedendo un numero di alberi quattro volte superiore ad oggi e utilizzando tecniche di piantagione e irrigazione che possano aumentare fino a cinque volte la velocità di accrescimento. Grazie a queste tecniche riusciremmo ad avere quello che si vede nei render anche in meno di dieci anni”.
Le opposizioni: “Sì alla riqualificazione della piazza, ma con i cedri”
Non ne sono per nulla convinti i consiglieri delle opposizioni: “Pretendiamo che prove scientifiche su questi cedri vengano fatte da subito: dendrodensimetria, tomografia, prove meccaniche di trazione” incalza Paolo Armellini di Indipendenti, sfidando la giunta a certificare la “cattiva salute” degli alberi. “C’è un’alternativa - spiega, citando il caso di piazza Antenore a Padova - prima di arrivare all’abbattimento degli eventuali alberi ammalati: si può fare una sapiente potatura”. Alla giunta si rivolge anche Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia): “State sbagliando i tempi e i modi di comunicazione: non è il momento di tagliare alberi sani e rigogliosi quando uno dei temi più importanti del futuro del nostro pianeta è la preservazione dell’ambiente e della biodiversità, soprattutto negli ambienti urbani”. I dubbi riguardano la metratura effettiva del “nuovo” verde, ma anche le sue capacità di assorbimento dell’anidride carbonica: “Verranno piantati 38 nuovi alberi rispetto ai dieci esistenti, ma la funzione dei nuovi alberi, per eguagliare quelli attuali, impiegherà decine di anni. Per di più, durante la stagione invernale gli alberi non potranno sopperire all’attenuazione dell’inquinamento, come fanno i cedri. Sì alla riqualificazione della piazza, ma sì al mantenimento dei cedri previa una valutazione della stabilità e della salute: se sono malati non abbiamo nulla da dire, ma se sono sani non si devono abbattere”.
“Ho molta fiducia nella popolazione di Cuneo che in massa ha espresso un parere negativo su questo progetto e che lo esprime tutte le sere” dice Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni). Alla piazza, quella dei protestatari, fa appello anche Franco Civallero di Forza Italia: “Faremo di tutto perché i cedri non cadano: ci incateneremo, creeremo letti pensili, ma non ve lo faremo fare”.
Andrea Cascioli
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