Piazza Europa, caos sull’emendamento al Dup. Boselli: “Così votate un falso”
Un pasticcio in delibera costringe la maggioranza alla ritirata. Il tema è lo studio di fattibilità per il parcheggio Campidoglio, legato all’intervento sulla piazzaPrima l’errore, poi l’emendamento, poi un ulteriore emendamento per correggere quello precedente. Si affastellano i documenti della giunta cuneese sul progetto di piazza Europa, menzionato nel documento unico di programmazione (Dup) che i consiglieri hanno approvato per il prossimo triennio.
Il Dup è il “piano di lavoro” che accompagnerà l’amministrazione fino al 2027, di conseguenza un’intera seduta consiliare è stata dedicata alla sua discussione. Una seduta cominciata con l’ammissione, da parte dell’assessore al Bilancio Valter Fantino, dell’errore commesso in precedenza: “Il consigliere Boselli faceva notare correttamente che su piazza Europa eravamo rimasti fermi alla prima stima dei costi. Riportiamo l’analisi da allora ad oggi, adeguando gli importi a quelli nel piano delle opere del Dup”. Tutto a posto? Mica tanto. Perché subito dopo è emerso che l’emendamento di giunta, approvato con una delibera, conteneva un riferimento a uno studio di fattibilità che ancora non esiste.
Qui non si tratta di piazza Europa, ma dell’intervento collegato sul parcheggio di testata al Campidoglio di Stura: “Per rispondere alla presidenza del Consiglio, si è fatto uno studio di fattibilità interno con una valutazione dei costi: ad oggi non c’è uno studio di fattibilità vero” ha messo in chiaro l’assessore alla Mobilità Luca Pellegrino. Ed è stato di nuovo Giancarlo Boselli (Indipendenti) a rilevare l’incongruenza con quanto sostenuto nell’emendamento, dove proprio di studio di fattibilità si parlava: “Qui fate un’affermazione falsa, sappiate che questo emendamento è impugnabile” ha avvertito l’esponente dell’opposizione, invitando la maggioranza a ritirarlo e ripresentarlo nella seduta di domani (martedì 24). “Nel frattempo farete lo studio di fattibilità” ha aggiunto ironico. Dopo qualche attimo di sconcerto, la seduta è stata sospesa e l’emendamento corretto con una nuova delibera di giunta. Stavolta non si parla più dello “studio di fattibilità del parcheggio di testata”, bensì della “stima dei costi per il parcheggio di testata predisposta dall’ufficio Lavori pubblici”.
L’emendamento corretto è passato, ma questa è benzina sul fuoco della polemica in vista del Consiglio comunale straordinario che le opposizioni hanno richiesto su piazza Europa - e la cui convocazione è attesa a giorni. “Nonostante la presidenza del consiglio vi abbia chiesto due planimetrie, una non c’è” incalza Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia): “Quindi - argomenta - vi è stata data una proroga nonostante non abbiate mandato tutta la documentazione necessaria”. Il placet di palazzo Chigi, va ricordato, è collegato al finanziamento da 3,3 milioni concesso dal governo per piazza Europa e il Campidoglio. Se ne riparlerà, appunto.
Il Comune si muove sull’ex Gil: “Le scuole cercano spazi”
Piazza Europa - o meglio, i fondi per riqualificarla - era al centro anche dei sei emendamenti al Dup presentati dal gruppo degli Indipendenti. In sostanza uno “scambio” fra quel finanziamento e una serie di interventi destinati alla rigenerazione di vari luoghi: un milione di euro per lo stadio Paschiero, 600mila per gli ex Bagni Municipali di via Vittorio Amedeo, 450mila per il restauro villa Invernizzi, 600mila per la riqualificazione del Teatro ex Gil nel complesso della scuola Grandis. La maggioranza, com’era prevedibile, ha silurato la “proposta indecente” di Boselli e i suoi, rispetto alla quale si era espressa in modo favorevole tutta l’opposizione.
Sul Teatro ex Gil, però, c’è un aggiornamento dalla sindaca Patrizia Manassero. Riguarda l’interessamento espresso dal Comune per quello spazio, dove alcuni decenni fa trovò sede l’effimera esperienza del centro sociale Kerosene: l’immobile è di proprietà della Regione, ma concesso in uso alla Provincia. La sindaca ha confermato quanto aveva anticipato in commissione il consigliere provinciale Davide Sannazzaro, cioè che il Comune ha chiesto alla Provincia di non muoversi senza prima interpellarlo: “Abbiamo come obiettivo di recuperare il teatro e restituirlo alla città” chiarisce Manassero. Non c’è la conferma che in quel luogo potrebbe sorgere l’“isola delle arti” del quartiere per cui si spende la sinistra civica, ma è comunque una mossa rilevante: “L’appetibilità di quel sito è forte, - dice la sindaca - perché libera uno spazio interessante: tutte le scuole sono in una fase di richiesta di nuovi spazi”. Oltre alle scuole, però, si muovono anche gli uffici pubblici, in particolare quelli che “scappano” dal grattacielo Puf: “Se la Regione dovesse affidarlo a qualche direzione è chiaro che quello spazio andrebbe a morire” osserva ancora la sindaca. Invitando le opposizioni, con una battuta, a non strologare troppo: “I ‘film’ stanno al Monviso, non al Teatro ex Gil”.
Andrea Cascioli
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