Piemonte, Valmaggia e Ferrero: 'Il Governo adotti al più presto il piano nazionale di gestione dei lupi'
Già lo scorso settembre il Consiglio regionale aveva adottato un ordine del giorno per sollecitare l'esecutivo sul temaLe segnalazioni dell’alta presenza di lupi su tutto il territorio piemontese stanno ormai portando non solo gli allevatori, ma anche i cittadini di alcuni centri abitati, a temere per la propria incolumità oltre che per quella delle greggi. Un fenomeno, quello del ritorno del lupo, che se da un lato è stato auspicato nei territori forestali e di alta montagna, in quanto fondamentale al fine di ripristinare una catena alimentare che solamente qualche anno fa risultava compromessa, dall’altro rischia di non essere più recuperabile se il Governo non interverrà tempestivamente. La gestione del lupo rientra infatti tra le politiche ambientali di diretta ed esclusiva competenza dello Stato.
Le Regioni italiane avevano dato un sostanziale contributo al Ministero dell’Ambiente nella redazione del Piano di nazionale di conservazione e gestione del lupo, affinché, se da un lato il predatore potesse essere tutelato nel suo habitat naturale, dall’altro, si mettessero in campo misure di sostegno agli agricoltori e alla popolazione di montagna, fino allo strumento ultimo che prevede dei piani di contenimento. Il Piano lupo, allo stato attuale, risulta completamente abbandonato dal Governo.
Lo scorso 25 settembre il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato un ordine del giorno che, nell’avvalorare quanto fatto sul territorio piemontese col progetto pilota di monitoraggio del lupo LIFE Wolfalps (che ha visto in prima fila il Parco delle Alpi Marittime), chiedeva altresì al Governo di giungere, in tempi brevi, all’approvazione del Piano nazionale di conservazione e di gestione del lupo.
“La Regione Piemonte non può rimanere a lungo con le mani legate nell’attesa che il Governo decida– afferma l’assessore all’Ambiente della Regione Piemonte, Alberto Valmaggia – Per anni è stato auspicato il ritorno del lupo in Piemonte perché si riequilibrasse la catena alimentare delle nostre Alpi. Il Piemonte ha addirittura messo in piedi un progetto unico di monitoraggio della specie durante le sue migrazioni. Ora, però, non possiamo più aspettare.Il Governo ci dia le indicazioni chiare di quali azioni mettere in campo per proteggere le persone e le greggi, e con quali risorse, poi noi faremo la nostra parte”.
“Già due volte, e l’ultima il 29 novembre 2018 – sottolinea l’assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte, Giorgio Ferrero - il Comitato per Politiche Agricole, che rappresenta tutti gli Assessori regionali, ha richiesto in modo unanime all’attuale Governo di farsi carico della gestione di una situazione che altrimenti compromette in modo definitivo l’attività in primis degli allevatori piemontesi”.
c.s.
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