Ping sotto sfratto, protestano in municipio i lavoratori della cooperativa
La sede nell’ex caserma Cantore è gestita dall’amministratore della società con cui il Comune è in lite per l’affitto di Tettoia Vinaj: “Ci ha tolto riscaldamento e acqua”Si addensano altre nubi su piazza Foro Boario, tra la Tettoia Vinaj e l’ex caserma Cantore. Ieri, lunedì 26, la discussione in Consiglio comunale è stata secretata su richiesta dello stesso proponente dell’interpellanza, il capogruppo di Indipendenti Giancarlo Boselli: “La discussione ha affrontato, come richiesto nel testo scritto, anche le eventuali plausibili responsabilità dirette degli amministratori per i possibili ed ipotetici danni subiti dal Comune” commenta oggi il consigliere.
La secretazione è uno strumento che permette ai consiglieri di esprimersi senza timore di conseguenze giudiziarie, dal momento che la seduta viene svolta a porte chiuse. Non è trapelato nulla di quanto sia stato dibattuto, ma il tema è ormai noto ed è al centro anche di un contenzioso che il Comune sta portando avanti in sede civile. L’amministrazione tenta di recuperare ciò che ritiene essergli dovuto dalla società che gestisce la Tettoia Vinaj e la affitta a sua volta all’Open Baladin (quest’ultimo estraneo al contenzioso). I privati sostengono che il contratto li autorizzi a corrispondere l’importo dovuto all’ente locale in una sola tranche, senza una tempistica precisa, mentre palazzo Civico pretende un affitto annuale in forza di quanto riportato nel contratto (ma non nel bando di gara). In totale, secondo la stima di Boselli, la cifra non riscossa ammonta a quasi 800mila euro.
Nell’intreccio si riaffaccia anche la cooperativa Ping - Pensare in Granda, che occupa i locali dell’ex infermeria della caserma Cantore. La cooperativa è stata amministrata in passato dall’ex assessore e attuale consigliere Pd Domenico Giraudo ed è oggi commissariata. La sede è a rischio di sfratto, sostengono tre dipendenti disabili della coop, “per gravi irregolarità gestionali”. Per questo i lavoratori hanno manifestato in Consiglio comunale, distribuendo un volantino nel quale si fa presente il pericolo di chiusura: “Il commissario governativo Andrea D’Isanto - scrivono - ha scoperto le gravi irregolarità realizzate dai consigli di amministrazione che si sono succeduti”. Tra gli amministratori della società figuravano, oltre a Giraudo, la moglie Alessia Bertolotto e un’altra consigliera del Partito Democratico, Claudia Carli.
“Noi temiamo - spiegano i dipendenti - che il ministero, visto tutto il disastro che è successo, sia ora intenzionato a chiudere la cooperativa e liquidarla lasciandoci tutti a casa senza stipendio. La cooperativa è frattanto anche stata sfrattata dal geometra Dario Dalmasso”, ovvero l’amministratore della società Dama sas, con cui è in corso il contenzioso per Tettoia Vinaj: “Questa primavera ci ha anche levato il riscaldamento nei locali e l’acqua calda”.
Solidarietà è giunta ai promotori della protesta dai consiglieri Sturlese, Lauria e Boselli, oltre che dal presidente del Consiglio comunale Marco Vernetti. Dopo la conferenza dei capigruppo, Vernetti ha dichiarato: “Ho parlato con la sindaca un’ora fa e mi ha assicurato che nei prossimi giorni vi riceverà per un incontro”. I capigruppo all’unanimità hanno deliberato di convocare il commissario governativo, per relazionare in merito alla situazione della cooperativa.
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Andrea Cascioli
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