'Prosegue il lungo periodo di difficoltà del tessuto artigiano cuneese'
Il commento di Ferruccio Dardanello sul rapporto trimestrale sulla natimortalità delle imprese artigiane: nate 441 nuove realtà, ma il saldo resta negativoIn provincia di Cuneo più di una impresa su quattro è artigiana: in base ai dati del Registro imprese della Camera di commercio, al 31 marzo 2018 sono 17.692 le imprese artigiane e costituiscono il 26% del tessuto imprenditoriale locale. Nel periodo gennaio-marzo 2018 sono nate, in provincia di Cuneo, 441 imprese artigiane, a fronte delle 482 dello stesso periodo del 2017. Al netto delle 560 cessazioni (valutate al netto delle cancellazioni d’ufficio, a fronte delle 604 del I trimestre 2017), il saldo è negativo per 119 unità.
In un trimestre che abitualmente registra un bilancio negativo all’anagrafe delle Camere di commercio, il tessuto artigiano della provincia di Cuneo ha manifestato un andamento peggiore rispetto al sistema imprenditoriale provinciale complessivamente considerato. Nel solco del basso sviluppo numerico del totale imprese (-0,59% come tasso di crescita rispetto al I trimestre 2017), anche le aziende artigiane registrano un tasso di crescita negativo (-0,67%). Il risultato del comparto artigiano cuneese è stato meno penalizzante rispetto all’omologo dato regionale (-0,73%) e nazionale (-0,82%).
“Prosegue il lungo periodo di difficoltà e debolezza del tessuto artigiano provinciale, più evidente per le imprese meno strutturate e nei settori edile e manifatturiero, che nei primi tre mesi dell’anno perde 119 imprese – sottolinea il presidente Ferruccio Dardanello -. Alle migliaia di piccoli imprenditori, che quotidianamente si impegnano in un comparto caratterizzato dalla prevalenza del lavoro e dell’ingegno personale, dobbiamo rispondere intensificando gli sforzi per semplificarne l’operatività, supportarne il percorso di innovazione e i servizi di accompagnamento ai mercati esteri, attraverso i servizi e le tante progettualità che il sistema camerale e la Regione Piemonte riusciranno a mettere in campo”.
Le forme più strutturate manifestano, anche nel I trimestre 2018, una tenuta migliore rispetto alle restanti realtà artigiane. Il bilancio per forma giuridica evidenzia risultati incoraggianti per le sole società di capitale che riscontrano un tasso di crescita del +1,36%, pur rappresentando solo il 5,1% del complesso delle aziende artigiane. Negativi i tassi di crescita di società di persone (-0,82%), e ditte individuali (-0,76%) che, congiuntamente, costituiscono il 94,7% delle imprese artigiane del territorio. Stabile il bilancio delle altre forme, che rappresenta tuttavia lo 0,2% del tessuto provinciale.L’analisi dei dati per settore mette in luce risultati differenziati. Tra i settori numericamente più consistenti, solo gli altri servizi manifestano una leggera crescita (+0,26%), mentre si osservano performance negative per le attività edili (-1,50%) e l’industria in sensom stretto (-0,48%). Arretra anche il commercio (-0,60%) che rappresenta poco più del 6% delle imprese artigiane registrate. Le attività del comparto del turismo e dell’agricoltura mettono a segno risultati positivi (rispettivamente +1,16% e +2,00%) ma è da considerare la bassa incidenza dimensionale di questi settori (2% e 1,4% sulla totalità delle imprese).
c.s.
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