Prosegue la polemica sulla (mancata) intitolazione di una panchina a Norma Cossetto
Ci scrive il Comitato 10 Febbraio: "È ricordata in tutta Italia, anche da amminstrazioni di centrosinistra. Non dovrebbe essere un atto politico, ma semplice buon senso"Riceviamo e pubblichiamo dal Comitato 10 Febbraio di Cuneo.
Nei giorni scorsi si è discussa nel consiglio comunale di Cuneo una nostra proposta: intitolare una panchina a Norma Cossetto, martire italiana, insignita della medaglia d’oro al merito civile dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Una figura storica che ben rappresenta il dramma di quelle terre e ciò che hanno dovuto subire i nostri fratelli italiani. Alla nostra richiesta aveva già fatto seguito una mail di risposta dell’Assessore Clerico che ci spiegava come il comune di Cuneo aveva già dedicato alle donne vittima di violenza le panchine rosse, progetto che tra l’altro condividiamo e riteniamo importante. Ma ciò che noi volevamo far intendere era ben altro: una panchina dedicata ad una persona che venne violentata, seviziata ed infine gettata in una foiba solo perchè così fortemente attaccata alla sua italianità da non accettare compromessi di sorta.
In questa vicenda vogliamo prima di tutto ringraziare tutti i componenti del consiglio comunale e non che da sempre sostengono le nostre battaglie e che collaborano in modo fattivo con il Comitato. Ci ha però colto alla sprovvista la risposta all’interpellanza dei consigliere Coggiola e Garnero riguardo il rifiuto a concedere una panchina per la Cossetto. Secondo l’Assessore infatti bisogna “ricordare ma prima di tutto capire cosa è successo”. Tutto condivisibile, ma vorremmo far notare che non c’è bisogno che l’Amministrazione comunale cuneese si sforzi troppo in tal senso, infatti quel periodo e quelle vicende sono già state ampiamente storicizzate, discusse anche a più livelli, si veda la legge che obbliga i comuni di tutta Italia a ricordare tale tragedia. E che dire di ciò che rimane della sinistra cuneese? Sentir parlare taluni esponenti che asseriscono che “si sta esagerando” nel portare avanti determinati temi e che “siamo davanti ad una falsificazione storica”.
Proprio a questo riguardo risponde Denis Scotti, presidente provinciale del Comitato 10 Febbraio: “mi chiedo perchè al giorno d’oggi ci siano ancora persone che asseriscono che siamo davanti ad una falsificazione storica. Fortunatamente questi personaggi sono sempre meno e tutti di una precisa area politica. La stessa area politica che non ha bisogno di essere attaccata troppo visto che già la storia prima, e gli elettori poi l’hanno relegata nel posto che merita. Mi stupisco - continua Scotti - di come l’Amministrazione comunale di Cuneo continui nella sua opera di rifiuto di tutte quelle che sono le proposte da parte del Comitato o dai consiglieri comunali che vorrebbero ricordare queste vicende, come già succede in tutte le città d’Italia in modo dignitoso. E che nessuno ci venga a fare lezioni di storia, quelle semmai, siamo pronti noi a darle a qualche giustificazionista benpensante”. Gli fa eco il Presidente Nazionale del Comitato 10 Febbraio Emanuele Merlino che afferma: “la storia è discussione e confronto ed è importante rimanga tale. Mi spiace, però, notare come per alcuni sia invece occasione per dimostrare cecità politica. Norma Cossetto è ricordata in tutta Italia da così tante amministrazioni anche di centrosinistra, che sarebbe impossibile citare compiutamente ed è riconosciuta meritevole di essere presa ad esempio di una pagina terribile della nostra storia dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Per questo motivo ricordarla non dovrebbe essere un atto politico ma semplicemente buon senso”.
Comitato 10 Febbraio Cuneo
Redazione
CUNEO Denis Scotti - comitato 10 febbraio - Emanuele Merlino