Proseguono le ricerche dell'Unione Montana Valle Stura intorno alla lingua occitana
Nei giorni scorsi si è invece conclusa la raccolta toponomastica del Comune di Argentera con circa 450 toponimi raccolti. La ricerca è stata condotta da Francesco DematteisL’Unione Montana Valle Stura, attraverso lo sportello linguistico di Valle, è attiva da anni nell’ambito delle attività di ricerca, promozione e valorizzazione dell’occitano, lingua definita in termini tecnici “minoritaria”. Tali iniziative sono state e sono tuttora in gran parte finanziate grazie ai fondi della legge 482/99 che tutela appunto “le lingue e le culture delle popolazioni albanesi, catalane, germaniche, greche, slovene e croate e di quelle parlanti il francese, il franco-provenzale, il friulano, il ladino, l'occitano e il sardo”.
Uno dei settori di ricerca più attivi è quello della toponomastica, disciplina che si occupa dello studio delle origini dei nomi di luogo, e che ha condotto a proficue collaborazioni con l’Università degli studi di Torino e in particolare con l'ATPM (Atlante Toponomastico del Piemonte Montano), un progetto, nato nel 1983, che ha l’obiettivo di raccogliere, salvaguardare e valorizzare i toponimi di tradizione orale della montagna piemontese, restituendoli nella forma in cui essi sono ancora in uso, prima che se ne perda la memoria e la possibilità di documentarli.
Negli anni sono stati pubblicati 8 volumi monografici – consultabili presso la sede dell’Unione Montana a Demonte - dedicati alle ricerche condotte nei comuni di: Gaiola, Aisone, Roccasparvera, Demonte, Rittana, Valloriate, Moiola e Sambuco. Nei giorni scorsi si è invece conclusa la raccolta toponomastica del Comune di Argentera con circa 450 toponimi raccolti. La ricerca è stata condotta da Francesco Dematteis, giovane neolaureato in Letteratura, filologia e linguistica italiana con una tesi dedicata alla toponomastica della borgata di Ferrere in alta Valle Stura. Nei prossimi mesi le attività andranno nella direzione di completare e sistematizzare le raccolte condotte nei comuni di Pietraporzio e Vignolo per poi procedere con la ricerca sul comune di Vinadio.
Un altro importante obiettivo nell’ambito della ricerca sulla lingua occitana sta inoltre per essere raggiunto. Da anni diversi ricercatori e collaboratori dello sportello linguistico dell’Unione Montana Valle Stura si sono dedicati ad intervistare parlanti locali occitani al fine di raccogliere i materiali linguistici funzionali alla realizzazione di una grammatica occitana dell’alta valle Stura. Ad occuparsi della sistematizzazione e del completamento dei materiali raccolti nell’ultimo anno è stato nuovamente un giovane neolaureato originario della Valle Stura, Andrea Celauro, che ha conseguito la laurea magistrale in antropologia culturale con una tesi che riflette sull’impatto sociale del ritorno del lupo nelle Alpi occidentali.
La revisione dei contenuti della grammatica sarà invece curata dal dott. Matteo Rivoira, docente di filologia romanza del dipartimento di studi umanistici dell’Università degli studi di Torino.
c.s.
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