Qualità dell’aria, Legambiente boccia Cuneo: “La situazione è più critica di quanto descrive l’Arpa”
L’associazione ambientalista effettuato campionamenti in città: “Tra i valori più alti quelli registrati alle elementari di corso Soleri. Serve diminuire il traffico”Riceviamo e pubblichiamo l’intervento di Legambiente Cuneo:
È il secondo anno che il Circolo Legambiente di Cuneo acquista campionatori passivi per misurare i livelli degli ossidi di azoto e li posiziona in nella nostra città ed in valle Stura. Trenta analizzatori sono stati installati in Cuneo dal 5 febbraio fino al 3 marzo 2022 e poi inviati ad un laboratorio per le analisi. I risultati forniti dal laboratorio sono stati elaborati alla luce anche dei dati pubblici forniti dalle centraline ARPA della nostra Provincia e sono in linea con quelli della precedente campagna 2021 con variazioni non rilevanti dal punto di vista statistico. Se si esclude il campionatore posto in largo de Amicis che ha superato con 44,4 μg/m 3 il valore limite annuale stimato di 40 μg/m 3 indicato dalla legge, gli altri valori rientrano nei limiti, come annualmente l’ARPA di Cuneo illustra nella Relazione sulla qualità dell’aria.
Ma se per essere più cautelativi e prudenti si applicassero i nuovi limiti annuali di 20 μg/m 3 proposti dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) indicati nello studio HRAPIE dell’OMS (Quantifying the health impacts of ambient air pollutants: recommendations of a WHO/Europe project Int. J. Public Health 2015, 60, 619-627), la situazione sarebbe molto più critica.
Infatti l’80% dei valori rilevati sta nell’intervallo 20-30 μg/m 3. Ciò comporta, per la popolazione con età maggiore di 30 anni un aumento del rischio di morte del 5,5%. Quasi il 10% sta nell’intervallo 30-40 μg/m3 che comporta un rischio del 11%. Se queste percentuali possono sembrare non elevate si pensi che l’ISTAT nel 6° rapporto sull’epidemia COVID-19 ha certificato fino a gennaio 2021 un aumento del 9% della mortalità rispetto al periodo 2015-2019 (il Sole 24 ore 10 giugno 2021). Questi ultimi sono dati misurati e che invece quelli dell’OMS sono il risultato di calcoli statistici. Tra i valori più alti, purtroppo ci sono le scuole elementari di c.so Soleri con 31,5 μg/m 3 e tutte le altre scuole di Cuneo.
La prima ricetta è la diminuzione del traffico veicolare su larga scala: la città di Cuneo ha livelli alti di ossidi di azoto anche fuori dalle direttrici più usate. Ridurre il numero di km percorsi su mezzi privati e scegliere forme alternative di mobilità risulta sempre più necessario per motivi ambientali e di salute nonché economici e di praticità (per il caro benzina e perché è dimostrato che su distanze brevi il mezzo più rapido risulti la bicicletta).
È importante promuovere il trasporto pubblico, con adeguati parcheggi di testata, e le forme di lavoro alternative quali lo smart working. Infine, se l’Unione Europea e la nostra Regione fissano divieti al traffico per gli autoveicoli più vecchi, andrebbero adottati e soprattutto fatti rispettare: purtroppo, nella nostra città, questo non è avvenuto e il tema dei controlli risulta sempre più centrale al pari della responsabilità dei cuneesi.
La salute di tutti dipende anche da nostri comportamenti ma dobbiamo essere “aiutati” con azioni adeguate a cambiare il nostro atteggiamento nei riguardi della tutela della nostra stessa salute, della resilienza alla grande crisi climatica in corso (i cui effetti ambientali, sociali ed economici sono ormai evidenti ai più) e nell’uso responsabile delle fonti energetiche con la riduzione dell’uso delle fonti fossili quali i carburanti e l’incentivazione delle fonti rinnovabili.
Redazione
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