Ricerche minerarie in Piemonte, l’assessore interviene: “Siamo ancora in fase preliminare”
Dall’informativa di Gallo si apprende che la Regione ha sospeso l’istruttoria per i permessi di ricerca di uranio nel Cuneese, in attesa dell’esame del ministero“È prematuro parlare di apertura di miniere e di concessioni, siamo ancora in una fase preliminare e il compito della Regione è quello di monitorare”. Lo ha detto nella terza commissione del consiglio regionale del Piemonte, che ha come presidente Claudio Sacchetto, l’assessore regionale alle Attività estrattive, Marco Gallo, nell’informativa sulla disciplina della ricerca delle materie prime di interesse strategico per il territorio piemontese.
“In merito alla richiesta dei permessi di ricerca per uranio nel Cuneese - ha aggiunto Gallo - la Regione ha sospeso l’istruttoria in attesa che il progetto venga sottoposto all’esame del ministero. Per quanto riguarda invece le richieste presentate lo scorso mese di agosto nelle province di Biella e Vercelli, riguardanti cobalto, nichel, rame e altri metalli associati, le stesse stanno proseguendo il loro iter, ma come detto è prematuro parlare di possibili aperture di punti estrattivi proprio perché non sono noti i risultati delle indagini sull’effettiva esistenza di giacimenti certi, che siano poi economicamente coltivabili” ha sottolineato l’assessore. Per delucidazioni sono intervenuti Domenico Rossi e Monica Canalis (Pd).
Gallo ha proseguito con una seconda informativa sul Piano regionale delle attività estrattive (Prae). “Il Piano - ha spiegato - è stato realizzato dalla precedente giunta, a noi spetta il compito di portarlo in approvazione, incominciando con il primo comparto, quello che riguarda le pietre di cava, e con il terzo, quello dei materiali industriali, poi toccherà al secondo, quello che riguarda le pietre ornamentali. Siamo in una fase decisiva, che culminerà poi con l’esame finale in consiglio”.
La questione dei permessi di ricerca per le valli Stura, Maira e Grana era stata sollevata da due consiglieri regionali del Partito Democratico, Mauro Calderoni e lo stesso Rossi, alla luce dell’istanza per la ricerca di uranio in undici comuni del Cuneese presentata da un operatore.
Redazione
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