Riparte l'export in provincia di Cuneo: nei primi tre mesi del 2021 le vendite all’estero su del 5,8 percento
Il dato rispetto al primo trimestre 2020. Il saldo della bilancia commerciale tocca quota 902 milioni di euroLe esportazioni cuneesi di merci nel primo trimestre del 2021 riprendono slancio rispetto all’analogo periodo del 2020, al termine del quale si era entrati nella prima fase di lockdown imposta dai governi per arginare l’emergenza sanitaria Covid-19.
Le vendite all’estero dei prodotti made in Cuneo nel trimestre gennaio-marzo 2021 hanno sfiorato i 2,1 miliardi di euro, registrando un aumento del 5,8% rispetto allo stesso periodo del 2020, mentre il valore delle importazioni ha raggiunto 1,2 miliardi di euro (+7,3%). Il saldo della bilancia commerciale si è attestato a 902 milioni di euro, in aumento rispetto agli 868 di gennaio-marzo 2020.Il valore dell’export del primo trimestre è il migliore di sempre, in crescita dell’1,4% anche rispetto a quello del 2019, quando a fine anno la nostra provincia fece segnare la cifra record di 8,4 miliardi di euro di merci esportate.
Cuneo si conferma la seconda provincia esportatrice del Piemonte, con il 18,4% delle vendite regionali fuori confine. La dinamica esibita dalle esportazioni di merci cuneesi nel periodo gennaio-marzo 2021 è più robusta di quella evidenziata a livello medio nazionale (+4,6%), ma meno intensa rispetto a quella piemontese (+6,4%) che ha beneficiato in modo significativo della ripartenza del mercato automobilistico, praticamente azzerato nel marzo dello scorso anno.
“L'export provinciale è cresciuto in modo significativo rispetto al primo trimestre del 2020 ed ha fatto segnare il miglior risultato di sempre – afferma Patrizia Mellano, segretario generale dell’ente -. È un forte messaggio di speranza e il giusto premio per il sistema produttivo cuneese che ha saputo rispondere con forza alla crisi ripartendo alla grande. Conforta anche il dato nazionale a riprova che, probabilmente, ci stiamo lasciando dietro le spalle il periodo più critico della pandemia”.
Allo sviluppo complessivo estremamente positivo delle vendite all’estero ha contribuito l’incremento registrato in tutti i principali settori di export provinciali, con l’eccezione dei comparti macchinari e apparecchi n.c.a. (-5,5%) e i prodotti delle altre attività (-7,1%). I prodotti delle attività manifatturiere, pari al 93,2% del totale export, segnano il +4,9%. Il settore trainante dell’export manifatturiero made in Cuneo continua ad essere rappresentato dai prodotti alimentari e bevande (+5,2 % rispetto al 2020), sebbene la performance migliore questo trimestre sia stata registrata dai metalli di base (+15,7%), seguiti dai mezzi di trasporto (+9,9%) e dagli articoli in gomma- plastica (+8,1%).
Il bacino dell’Ue-27 post Brexit ha attratto il 64,3% delle esportazioni provinciali, contro il 35,7% dei mercati situati al di fuori dell’area comunitaria. La performance delle vendite oltre confine verso i Paesi dell’Ue-27 ha raggiunto il +5,9 %; di analoga entità quella verso i partner commerciali extra Ue-27 post Brexit (+5,8%). I più importanti mercati dell’area Ue-27 si confermano quello francese e tedesco, con quote rispettivamente pari al 19,3% e 16,1 %. Le vendite verso la Francia sono salite del 10,9% e del 6,3% quelle verso la Germania. L’export verso la Spagna, che rappresenta il terzo mercato di sbocco per la nostra provincia, subisce una flessione del 2,1%, a fronte di un incremento importante verso la Polonia del 27,4%.
Nel bacino Extra Ue-27 i mercati di maggior rilievo si confermano Stati Uniti e Regno Unito, che rappresentano rispettivamente il 6,5% e il 4,9% dell’export complessivo. Gli Stati Uniti hanno registrato un +6,9% ed il Regno Unito un lieve calo dello 0,2%. In aumento anche gli scambi con Svizzera (+17,3%), Russia (+10,6%) e Cina (+25,9%). Sorprende la crescita di export verso Arabia Saudita (+54%) ed Australia (+39,4%). Negativo il dato del Canada (-4,5%).
Redazione
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