Sanità, al Cuneese assegnate nove Case di Comunità. Ma Guerra non si fida: "Potrebbero ancora esserci tagli"
Il progetto, finanziato con circa 22 milioni di euro, fa parte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. L'avvio è fissato per il prossimo 28 febbraioNove Case di Comunità, distribuite sui 4 Distretti e 4 ospedali di Comunità, compreso Demonte che già c’è e rimarrà aperto. Nel dettaglio, il Distretto Nord-Ovest ne disporrà di due, Saluzzo e Verzuolo; il Sud-Ovest Dronero e Borgo S. Dalmazzo, per il Nord-Est Savigliano e Fossano, mentre nel Distretto Sud-Est Mondovì, Ceva e Dogliani. Le strutture sono collegate strettamente con gli ambulatori e le Case della salute per creare una forte rete territoriale.
Per quanto riguarda gli ospedali di Comunità: a Demonte, che sarà ampliato, si aggiungeranno Cuneo, Saluzzo e Ceva. Strutture con 20 posti letto da sviluppare su almeno mille metri quadrati. "Le Centrali Operative Territoriali (COT), una per Distretto, svolgeranno invece un ruolo di integratore e facilitatore tra ospedale e territorio, occupandosi di telemedicina, sistemi di prenotazione, accessi per le visite e percorsi per il paziente" spiega l'Asl CN1 in una nota.
Il progetto, finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è stato presentato lunedi 20 dicembre alla Rappresentanza dei sindaci dal direttore generale dell’Asl CN1 Giuseppe Guerra: “E’ un work in progress, perché potrebbero ancora intervenire alcuni cambiamenti in relazione ad ulteriori eventuali tagli nel finanziamento regionale da parte dello Stato. Si riprende a grandi linee il progetto degli ambulatori e delle case della salute, in rete con la Casa di Comunità che rappresenta l’Hub, e sarà realizzata su siti o strutture di proprietà dell’Asl o del Comune che le dà in concessione".
L’avvio del progetto (finanziato con circa 22 milioni di euro) è fissato il 28 febbraio, la dead line nel 2026.
Redazione
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