Scuola, Cuneo Possibile contro il questionario sull’orientamento: “Non valorizza le differenze”
“Perché la Regione chiede ai nostri giovani quanto sono ubbidienti, coraggiosi e forti fisicamente?” domandano i militanti del partito fondato da CivatiRiceviamo e pubblichiamo:
Il Comitato Cuneo Possibile supporta la protesta delle famiglie contro il questionario "Obiettivo orientamento Piemonte", l'ennesimo caso che dimostra come la scuola pubblica italiana si trovi ormai in balia di ideologici e "fantasiosi" discorsi sulla meritocrazia e di eccessive e deleterie spinte prestazionali. La scuola dovrebbe formare alla vita e alla cittadinanza in un clima di libertà, dialogo, rispetto delle fragilità: questa scuola, quella prefigurata da questionari come questo, è alla ricerca di superuomini e superdonne da spendere su un mercato del lavoro che nel frattempo è diventato sempre più oppressivo. La crisi ambientale, quella della casa e quella dei salari stanno togliendo il respiro alle giovani generazioni: non togliamogli anche la possibilità di frequentare scuole aperte e solidali, che valorizzino le differenze e le difendano.
Negli ultimi anni, tra le attività erogate dal Sistema regionale di orientamento “Obiettivo orientamento Piemonte. POR Piemonte FSE 2014/2020”, agli studenti delle scuole medie viene assegnata una scheda da compilare dal titolo “Quali sono le caratteristiche che più ti rappresentano?”. Il compito deve poi essere scambiato con i compagni di classe e successivamente portato anche a casa per analoga compilazione da parte dei genitori. In sintesi, un’attività suddivisa in tre parti: autovalutazione, come mi valuta il compagno di classe e come mi valutano i miei genitori.
Nell’inverno 2021 un gruppo di genitori di Bra, Sommariva Bosco, Dogliani e Cherasco, rimasero piuttosto straniti nel leggere che tra le varie “caratteristiche” personali degli studenti, indagate dal Sistema regionale di orientamento, erano compresi anche: “Sono ubbidiente”, “Sono coraggioso”, “Sono forte fisicamente”. I genitori segnalarono le loro perplessità ai Dirigenti scolastici e alla stessa Regione Piemonte, puntualizzando: “Mandiamo a scuola i nostri figli affinché maturino una conoscenza ed un senso critico tali da spingerli a rispettare le regole in modo consapevole. L’obbedienza non dovrebbe rientrare tra i comportamenti attesi visto che tale impostazione “educativa” appartiene ad un’epoca, neanche troppo lontana della storia del nostro Paese, che speriamo esserci lasciati definitivamente alle spalle. Per quanto riguarda vagliare il coraggio, ricordiamoci che stiamo parlando con tredicenni che a questo termine associano l’ardimento e lo sprezzo del pericolo. Assistiamo frequentemente a così dette prove di coraggio cui si sottopongono giovani in tutto il mondo che spesso finiscono nel peggiore dei modi. La Scuola dovrebbe approcciarsi a certi temi con grande chiarezza, proprio per evitare di andare rafforzare ciò che manifestamente si va poi a condannare a tragedia avvenuta. La forza fisica poi? Come valutarla e in relazione a che cosa? Ben sappiamo che i giovani hanno spesso un rapporto profondamente problematico con il loro corpo. Oggi ci pare che questo aspetto, soprattutto in ambito formativo e professionale, abbia una rilevanza del tutto marginale”.
A riscontro, lo staff del Sistema Regionale Orientamento rispondeva ai genitori che si trattava di una check list autoconoscitiva: … “attraverso la mediazione e la contestualizzazione dell’orientatore, aiuta i ragazzi a descrivere sé stessi e a fare collegamenti tra caratteristiche personali e percorsi di studio e di lavoro. L’elenco prescinde completamente da qualsiasi valutazione o giudizio di valore in merito alle caratteristiche riportate, ma è importante che i ragazzi sappiano che, per intraprendere con successo e gratificazione un percorso di studio e lavoro in un determinato ambito, è importante possedere alcune caratteristiche. Ad esempio, se si vuole lavorare come giardiniere o operatore specializzato nella tutela dei boschi, sarà utile avere una certa forza fisica, se si vuole entrare nell’esercito è richiesta una discreta attitudine all’obbedienza, se si vuole lavorare come commerciante, sarà importante avere una buona estroversione, ecc.”.
Nel prendere atto delle risposte della Regione Piemonte si apprende che anche quest’anno nell’ambito delle attività erogate dal Sistema regionale di orientamento si continua a domandare ai giovani studenti quanto sono ubbidienti, coraggiosi e forti fisicamente.
Cuneo Possibile
Redazione
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