Scuola, ordinanza su misurazione febbre: la Regione Piemonte ha inviato al Tar le sue motivazioni
Il documento trasmesso ieri sera, mercoledì 16 settembre, dopo che il provvedimento regionale è stato impugnato dal GovernoLa Regione Piemonte ha inviato al Tar le proprie motivazioni per quanto riguarda la discussa ordinanza in tema di misurazione della febbre agli studenti, dopo che quest’ultima è stata impugnata dal Governo. Il provvedimento obbliga i genitori ad autocertificare la temperatura dei figli segnandola sul diario, o in alternativa (in mancanza della dichiarazione) la scuola a misurarla all’arrivo dello studente. “Il Tar del Piemonte, che ringrazio, ci ha concesso 24 ore per spiegare le nostre ragioni prima di decidere. - ha scritto il presidente Alberto Cirio su Facebook ieri sera, mercoledì 16 settembre - Sono contenute in questo documento elaborato con il supporto del prof. Barosio e dell’avvocatura della Regione. Lo abbiamo trasmesso al Tar. Difendiamo la nostra decisione perché è di buonsenso e perché, introducendo un controllo in più, punta a tutelare maggiormente la salute dei bambini e di ogni cittadino del Piemonte. Abbiamo il dovere di garantire a tutti che quando i nostri figli sono a scuola sono in un luogo sicuro”.
Quella contenuta nel provvedimento regionale, secondo Cirio, è “una richiesta di buonsenso per tutelare la salute dei nostri figli, del personale scolastico e dei nonni che sono le persone con cui i bambini trascorrono parte del tempo tornati da scuola e che, come l’esperienza Covid ci ha insegnato, sono i soggetti più vulnerabili”.
Redazione
CUNEO scuola - coronavirus