‘‘Se sei un sanitario non puoi essere no vax. Ma per l’obbligo vaccinale servono più informazioni’’
Chiara Rivetti, presidente regionale del sindacato medico Anaao Assomed, interviene nel dibattito in corso. Intanto un sondaggio indica un 70% di contrari nelle Rsa“Credo che un conto sia avere dei giusti quesiti, un conto rifiutare il vaccino: essere un sanitario ed essere no vax, con tutto quello che abbiamo visto e vissuto, non è accettabile”. Così la presidente regionale di Anaao Assomed, Chiara Rivetti, intervenendo ai microfoni di Radio Veronica One nel dibattito sul vaccino contro il Covid-19.
“L'obbligatorietà per il personale sanitario sarà da valutare” ha aggiunto Rivetti nell’intervista riportata dall’agenzia Ansa, sostenendo che si tratta di “una decisione molto complessa sulla quale probabilmente dovranno esprimersi gli ordini dei medici. È necessaria una maggiore informazione sulle indicazioni del vaccino e sugli eventuali effetti collaterali. Si dovrà poi rivalutare la questione alla luce di questa maggiore informazione, e credo che a quel punto saranno pochissimi coloro che non vorranno sottoporsi alla vaccinazione”.
In Piemonte, però, lo scetticismo sembra guadagnare terreno. Almeno secondo un sondaggio realizzato dall’associazione Anaste, che rappresenta le imprese private di assistenza residenziale agli anziani. Su un campione di 1000 dipendenti delle Rsa su 3800, addirittura il 70% avrebbe dichiarato di essere contrario al vaccino. Il consorzio Obiettivo sociale, interpellato la scorsa domenica 27 da La Repubblica, fornisce numeri altrettanto allarmanti: “Ci sono situazioni migliori, dove non si supera mai il 50 per cento, e altre dove 8 su 10 non ne vogliono sapere. Abbiamo un caso dove, su 50 dipendenti, 48 ci hanno comunicato di essere contrari” ha affermato Paolo Spolaore, presidente del consorzio e vicepresidente della sezione Sanità di Confindustria Piemonte.
a.c.
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