Segnali di ripresa dai dati sulla natimortalità delle imprese artigiane cuneesi
Dopo nove anni di flessione, nel 2021 le imprese artigiane che hanno iniziato la propria attività sono state superiori a quelle che l’hanno cessata: trend confermato nel 2022Il tessuto produttivo artigiano rappresenta una realtà nodale in provincia di Cuneo. Dopo nove anni consecutivi di flessione, nel 2021 il numero delle imprese artigiane che hanno iniziato la propria attività è stato superiore a quello delle realtà imprenditoriali che l’hanno cessata e il trend è stato confermato nel 2022.
Il tasso di crescita evidenziato nel corso dell’anno è pari al +1,01%. La dinamica del comparto cuneese risulta la migliore tra le province piemontesi sia rispetto al trend regionale (+0,42%) e nazionale (+0,61%) sia rispetto a quella dell’intero tessuto imprenditoriale locale che ha visto chiudere il 2022 con un tasso di crescita del -0,20%.
Nel periodo 1 gennaio-31 dicembre 2022, il Registro imprese della Camera di commercio di Cuneo ha accolto l’iscrizione di 1.202 iniziative imprenditoriali a carattere artigiano (nel 2021 erano 1.160 e nel 2020 erano 1.037) a fronte delle 1.030 chiusure di attività preesistenti, al netto delle cessazioni d’ufficio (nel 2021 erano 1.057 e nel 2020 erano 1.130). Il saldo tra i due flussi è positivo per 172 unità; nel 2021 lo era stato per 103 unità, a differenza del 2020 quando si erano perse 93 imprese. Al 31 dicembre 2022 sono 17.046 le imprese artigiane registrate in provincia, ovvero il 26,0% della totalità imprenditoriale del Cuneese e il 14,8% delle imprese artigiane del Piemonte. L’incidenza della componente artigiana è superiore a quella rilevata a livello nazionale (21,4%) e di poco inferiore rispetto alla media piemontese (27,2%). Considerate le localizzazioni (sedi di impresa e unità locali) la consistenza del tessuto artigiano sale a 19.276 unità rispetto alle 19.243 dello scorso anno.
“Dopo nove anni consecutivi di erosione del numero delle imprese artigiane, nell’ultimo biennio il trend si è interrotto e abbiamo assistito a un’inversione di tendenza particolarmente marcata nel 2022 quando il dato cuneese è stato il migliore a livello regionale – sottolinea il presidente Mauro Gola -. Il comparto delle costruzioni traina il settore artigiano che ha trovato nuova linfa e un rinnovato dinamismo imprenditoriale. Tale aspetto ci induce a un cauto ottimismo per il futuro di un settore importante del tessuto produttivo provinciale”.
Dall’analisi del tessuto imprenditoriale per classe di natura giuridica, si evince che il 74,0% delle imprese artigiane sono organizzate sotto forma di ditta individuale, il 18,8% di società di persone e il 7,0% di società di capitale. Per quanto concerne la dinamica della forma giuridica le società di capitale hanno realizzato una crescita del 3,88%. Le forme meno strutturate tra cui le società di persone registrano un tasso del -1,70% mentre le ditte individuali, forma maggiormente rappresentativa, un buon +1,47%. Le altre forme, categoria all’interno della quale sono anche presenti le cooperative e i consorzi, registrano una stabilità di fondo.
A livello settoriale la prima realtà per numerosità si conferma, anche nel 2022, quella delle costruzioni con il 41,4% delle imprese artigiane cuneesi. Questo settore, così rilevante per il comparto, ha fornito anche in questa annualità un contributo positivo all’andamento dell’artigianato cuneese, realizzando una crescita del 2,73%. Le imprese artigiane agricole, poco rilevanti numericamente, crescono del 6,77%; gli altri servizi, che generano il 24,9% del tessuto artigiano della provincia di Cuneo, sono stabili con un tasso pari al +0,16% mentre il turismo registra un +0,54%. Nel comparto artigiano il terzo settore per incidenza, con il 23,2%, è l’industria in senso stretto, che mostra un tasso di variazione annuo dello stock negativo (-0,72%) mentre il commercio fa segnare un -1,06%.
c.s.
CUNEO imprese