'Senza un intervento del Governo siamo impossibilitati ad erogare il bonus ai sanitari'
Lo ha detto l'assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi, replicando ad un'interrogazione del consigliere del PD Raffaele Gallo“Sul bonus Covid destinato al personale del Servizio sanitario regionale occorre fare chiarezza e superare l’impasse tecnico interpretativo sollevato dalla Ragioneria dello Stato che, al momento, impedisce al Piemonte di stanziare, oltre ai 18 milioni di euro di risorse statali, i 36 milioni di fondi regionali”. La questione è stata sollevata dal consigliere Pd Raffaele Gallo, nel corso di un’interrogazione a risposta immediata rivolta all’assessore Luigi Icardi. Nel corso del dibattito in aula sulla legge 12/2020 “Primi interventi di sostegno per contrastare l'emergenza da Covid-19”, l’Assessore Icardi aveva dichiarato che per poter erogare i fondi della Regione sarebbe occorsa una deroga da parte del Governo nazionale dal momento che la norma statale consentiva alle Regioni di stanziare soltanto una cifra pari a quella trasferita a livello statale. "Ho chiesto, pertanto all’Assessore se tale deroga sia stata chiesta e con quali modalità. La Regione ha il dovere di tutelare il personale sanitario impegnato in prima linea contro il Covid-19, riconoscere il giusto riconoscimento economico a questa categoria è un atto di impegno doveroso”, ha detto Gallo.
“La necessità di chiedere una deroga era stata superata dall’approvazione di un emendamento proposto dalla Conferenza delle Regioni - ha replicato Icardi, confermando che il Governo non ha impugnato la legge piemontese – . Surreale che una regione non possa decidere di assegnare un riconoscimento a chi per mesi è stato in trincea. Il problema ha coinvolto le amministrazioni regionali di tutta Italia, non solo il Piemonte. Se occorre, andremo personalmente dal ministro per gli Affari Regionali, poiché la beffa è reale. Se non vi sarà un intervento tecnico politico saremo impossibilitati ad erogare il bonus. L’interpretazione della Ragioneria dello Stato deve essere corretta al più presto e il Governo è chiamato a risolvere la questione”.
c.s.
CUNEO coronavirus