Settore matrimoni ed eventi, in Piemonte azzerato un comparto da un miliardo di euro
In regione circa 2mila aziende con oltre 15mila addetti. L’associazione di categoria Federmep lancia l’allarme: “Già saltate più di 8mila cerimonie”Le aziende e i professionisti del settore wedding ed eventi sono tra color che più hanno pagato il prezzo economico della pandemia. Nel solo Piemonte sono oltre ottomila le cerimonie saltate, a cui si aggiungono gli eventi di altra natura. A subire l’impatto un comparto che in questa regione conta circa duemila aziende, oltre 15mila addetti e un giro di affari che sfiora il miliardo di euro. Purtroppo, sottolineano gli addetti ai lavori, molte delle categorie professionali sono rimaste fino ad ora escluse dai ristori del governo o hanno ricevuto ben poco a fronte di un crollo medio del fatturato di circa l’80 percento.
“Tra pochi giorni - spiegano la presidente di Federmep Matrimoni ed Eventi privati Serena Ranieri e la wedding planner piemontese Monia Re - il Senato esaminerà l’ennesimo decreto che confidiamo possa dare finalmente risposte concrete a un settore tanto composito quanto rilevante. Federmep - che raccoglie aziende e professionisti del settore - in questi mesi ha scelto di non scendere in piazza preferendo un confronto con governo e forze politiche di maggioranza e opposizione. Confronti nei quali abbiamo avanzato proposte concrete: rimborsi concessi a prescindere dai codici Ateco e calcolati sul calo del fatturato nel semestre aprile-ottobre, semestre bianco fiscale, defiscalizzazione degli eventi per incentivare la ripresa, quando questa arriverà”.
“Molte di queste proposte - ha aggiunto Ranieri - sono state recepite dai parlamentari con cui ci siamo confrontati. Tra questi nei giorni scorsi la deputata Chiara Gribaudo e il senatore Tommaso Nannicini, a cui va il ringraziamento per sensibilità dimostrate nei confronti del nostro settore e la disponibilità a presentare due emendamenti al decreto Ristori a sostegno delle nostre istanze. La speranza è che finalmente, dopo mesi di porte chiuse davanti alle nostre richieste, il governo e la maggioranza si accorgano che non siamo invisibili e accolgano gli emendamenti che numerosi gruppi parlamentari - da Fratelli d’Italia alla Lega, da Forza Italia a Italia Viva e Pd - hanno presentato”, ha concluso la presidente di Federmep.
Redazione
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