Siccità e invasi: "Tempo di cogliere i segnali di allarme ormai diffusi"
Riceviamo e pubblichiamo le riflessioni di Paolo Chiarenza, Guido Giordana ed Enzo TassoneRiceviamo e pubblichiamo.
Egregio direttore,
da un po’ di tempo in quel di Cuneo ci si preoccupa della mancanza di acqua a causa della perdurante siccità che colpisce soprattutto il mondo agricolo. E' da anni che voci pressochè isolate di alcuni esperti, studiosi e coltivatori invocano, senza esito, una politica per gli invasi. Sul piano politico solo alcuni esponenti di Fratelli d’Italia e della Lega denunciano da tempo la preoccupante situazione, che sarà sempre peggio in prospettiva. La disponibilità di acqua comporta diversi problemi di compatibilità: quantitativi, qualitativi, temporali e spaziali. Fondamentale è la regolazione degli afflussi dei corsi d’acqua con la costruzione di dighe e retrostanti invasi. Ma per la loro realizzazione ci vogliono anni di studi, di discussioni, di confronti, di autorizzazioni, e poi anni ancora per vedere approvati i progetti definitivi e reperire i relativi finanziamenti. Sono passati anni da una stagione di progetti, e da allora si è avuto solo il lampo dell’invaso di Serra degli Ulivi, che attende ancora un finanziamento definitivo.
E’ tempo che Coldiretti e Confagricoltura, Regione e Provincia colgano i segnali d’allarme ormai diffusi, e prendano l’iniziativa di ricorrere alle indicazioni, agli studi, alle esperienze di qualificati tecnici ancora operativi in territorio cuneese, come l’ing. Salvatore Guido Selleri, l’ing. Teresio Sordo, l’ex assessore provinciale già presidente di Acque Granda Marco Botto. Qualcuno pensa di interessarli per rimettere mano a progetti concreti?
Grazie per la pubblicazione, distinti saluti.
Paolo Chiarenza (Busca), Guido Giordana (Valdieri), Enzo Tassone (Peveragno)
Redazione
CUNEO siccità