Sicurezza alimentare, Coldiretti Cuneo: "Bene sequestro di miele irregolare"
"Importante operazione interforze. Nel 2024 è cresciuto l’import di miele straniero (+11%), a rischio aziende e salute dei cittadini"Bene l’operazione interforze tra il Dipartimento del Ministero dell’Agricoltura – ICQRF e la Componente Speciale della Guardia di Finanza grazie alla quale sono state sequestrate, nel 2023, 356 tonnellate di miele irregolare. È quanto commenta Coldiretti Cuneo sottolineando che si tratta di miele di bassa qualità proveniente da Paesi come Cina, Argentina, Brasile e Ungheria, che sarebbe finito sul nostro mercato con rischi per la salute dei consumatori, visto l’utilizzo di trattamenti non consentiti, e danni per i produttori locali che si sarebbero trovati a competere con miele straniero spacciato per italiano dopo essere arrivato a prezzi stracciati. Quello cinese, ad esempio, viaggia intorno all’euro al chilo.
“Ringraziamo tutti i soggetti coinvolti in questa fondamentale operazione a difesa del nostro miele e del Made in Italy. L’arrivo sul nostro territorio di miele irregolare non solo mette a rischio la salute dei cittadini, ma anche la sopravvivenza delle nostre aziende. Sarà importante ora l’introduzione del principio di reciprocità, per evitare che nel nostro Paese arrivi miele prodotto secondo modalità vietate in Europa, garantendo il rispetto delle stesse regole in materia di sicurezza alimentare, qualità e tutela dell’ambiente e dei diritti dei lavoratori” dichiara il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada.
Il comparto del miele nel 2024 deve fare i conti con l’aumento delle importazioni dall’estero che hanno già fatto registrare un +11%, secondo l’analisi Coldiretti su dati ISTAT, oltre a dover fronteggiare le anomalie climatiche, con l’alternarsi di caldo, siccità e maltempo che hanno causato problemi alle fioriture.
“Per evitare di consumare prodotti di bassa qualità provenienti dall’estero, è importante controllare attentamente l’origine in etichetta o acquistare direttamente dai produttori presso aziende agricole, agriturismi o mercati di Campagna Amica. Così facendo si sostengono gli apicoltori cuneesi, la loro attività di presidio del territorio e la presenza di una sentinella importante della qualità dell’ambiente e della biodiversità quale è l’ape” ricorda il Direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu.
Nella Granda, secondo le elaborazioni di Coldiretti Cuneo sui dati dell’ASL CN1, dell’ASL CN2 e dell’Anagrafe apistica nazionale, sono attivi 1.700 apicoltori, di cui poco meno della metà professionisti, che curano quasi 8.000 apiari.
c.s.
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