Sono 27.340 le assunzioni previste ad aprile dalle imprese piemontesi
Positive le previsioni per turismo, commercio, servizi alle persone e costruzioni. Resta elevata la difficoltà di reperimento, che riguarda il 50% delle entrate previsteSono circa 27.340 i contratti programmati dalle imprese piemontesi per aprile 2024, valore che sale a 89.180 se si considera l’intero trimestre aprile-giugno 2024.
Il trend appare positivo sia a livello mensile (+2.050 entrate rispetto ad aprile 2023, per una variazione tendenziale del +8,1%), sia su base trimestrale (+6.570 assunzioni rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente). A livello complessivo nazionale, invece, si registra un’espansione di circa 3mila unità rispetto ad aprile 2023 (+0,7%) e una flessione di oltre 46mila unità sul corrispondente trimestre (-3,0%).
Le entrate ipotizzate in Piemonte ad aprile2024 rappresentano il 21,1% delle 129.900 assunzioni previste nel Nord Ovest e il 6,1% del totale di quelle nazionali (446mila circa).
Questi sono alcuni dei dati contenuti nel Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, basato sulle interviste effettuate su un campione di imprese nel periodo 19 febbraio-5 marzo 2024.
Il 78,4% delle entrate programmate dalle aziende piemontesi riguarderà personale dipendente (valore in crescita rispetto a marzo 2024), il 14,3% lavoratori somministrati, il 2,1% collaboratori e il 5,1% altri lavoratori non alle dipendenze.
La domanda di lavoro anche ad aprile 2024 è trainata dai contratti a tempo determinato con il 58% delle entrate programmate (in diminuzione di un punto rispetto al mese precedente), seguiti da quelli a tempo indeterminato con il 31% dei casi (stabili rispetto a marzo 2024). L’apprendistato rappresenta la tipologia contrattuale prescelta per il 8% delle entrate, mentre gli altri contratti detengono una quota residuale del 4% del totale complessivo regionale.
Delle 27.340 entrate previste in Piemonte nel mese di aprile 2024 il 14% è costituito da laureati (in diminuzione di due punti rispetto a marzo 2024), il 32% da diplomati (in crescita di 4 punti sul mese precedente), le qualifiche o diplomi professionali e la scuola dell’obbligo pesano rispettivamente il 36% e il 17%.
Considerando i dati del trimestre aprile-giugno 2024 emerge come siano sempre i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro con 59.810 entrate, il 67,1% del totale (3.470 unità in più rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente). L’industria prevede 29.370 entrate, generando il 32,9% della domanda totale e segnando un aumento di circa 3.090 unità rispetto al periodo aprile-giugno 2024.
Tra i servizi, il comparto che assorbirà la fetta più rilevante delle 87.330 entrate previste nel trimestre aprile-giugno 2024 è il turismo (servizi di alloggio e ristorazione, servizi turistici servizi di alloggio e ristorazione, servizi turistici), con 14.120 ingressi (15,8% del totale), seguito dal commercio, con 12.300 entrate e una quota del 13,8% del totale e dai servizi alle persone, per cui le imprese intervistate presumono di dover effettuare 11.220 assunzioni (il 12,6%).
All’interno del comparto industriale si distinguono il settore edile, con 7.680 entrate previste nel periodo in esame, e le industrie meccaniche ed elettroniche, con 6.660 assunzioni nel trimestre e una quota del 7,5% del totale.
Il 26% delle entrate previste ad aprile 2024 in Piemonte sarà destinato a professioni commerciali e dei servizi, il 21% a dirigenti, specialisti e tecnici. Gli operai specializzati e conduttori di impianti produrranno il 29% delle entrate e solo il 9% sarà rappresentato da impiegati. I profili generici costituiranno il 15% delle assunzioni del mese.
Circa un’assunzione su tre (34%) interesserà giovani con meno di 30 anni. Nel 22% dei casi le imprese prevedono di assumere personale immigrato.
Per il 63,6% circa delle entrate viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore. Il 22,2% dei neo assunti sarà chiamato ad applicare soluzioni creative e innovative, il 13,1% coordinerà altre persone.
Il 44% delle entrate sarà inserito nell’area della produzione di beni ed erogazione del servizio, il 18% nelle aree commerciali e della vendita, il 16% in quelle tecniche e della progettazione. La logistica assorbirà il 10% circa delle assunzioni programmate per il mese di aprile 2024, l’area amministrativa e quella direzionale genereranno entrambe una quota del 6%.
Appare ancora elevato il mismatch tra domanda e offerta di lavoro: ad aprile, infatti, è difficile da reperire ben il 50,0% del personale ricercato dalle aziende, quota stabile rispetto al mese precedente (49,9%), in lieve aumento rispetto ad un anno fa (49,5%, +0,5 punti percentuale). Il dato piemontese si colloca al di sopra di quello medio nazionale (47,8%).
Le difficoltà sono legate in primo luogo alla mancanza di candidati (32,5%, in diminuzione rispetto ad aprile 2023), cui segue l’inadeguata preparazione degli stessi (13,0%, 2 punti in più rispetto ad un anno fa).
Scendendo nel dettaglio delle singole figure professionali, si segnalano difficoltà di reperimento particolarmente elevate per fabbri ferrai costruttori di utensili, per cui le imprese prevedono di incontrare criticità in quasi 9 casi su 10 delle circa 600 entrate previste. In oltre tre casi su quattro le aziende rilevano complessità nel reclutamento di meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori di macchine fisse/mobili (78,2%), operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (76,8%) e fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (75,7%). La quota di assunzioni di difficile reperimento è superiore al 70,0% anche per i tecnici della salute (71,2%) e i conduttori di veicoli a motore e a trazione animale (70,6%).
Passando ai titoli di studio, la ricerca di personale laureato sarà difficoltosa per una quota superiore a quella media regionale (52,2%, a fronte del 50,0%). Nel dettaglio, le criticità maggiori riguarderanno il reperimento di laureati negli indirizzi chimico-farmaceutico (74,8%), scienze matematiche, fisiche e informatiche (72,3%), sanitario e paramedico (71,0%), ingegneria industriale (64,1%).
Le imprese lamentano difficoltà anche nel reperimento di candidati con istruzione tecnica superiore (ITS, 73,7%, in ulteriore lieve aumento rispetto al mese di marzo, quando risultava pari al 72,7%).
A livello secondario si riscontrano nel complesso problematicità nel reperimento di candidati di poco superiori rispetto alla media regionale (51,8%); le difficoltà maggiori riguardano il reperimento di diplomati presso gli indirizzi costruzioni, ambiente e territorio (73,9%), meccanica, meccatronica ed energia (71,3%), turismo, enogastronomia e ospitalità (69,4%), elettronica ed elettrotecnica (66,2%).
Per quanto riguarda, infine, la qualifica di formazione o diploma professionale (la difficoltà di reperimento media del titolo di studio è del 51,7%), i problemi maggiori si segnalano per gli indirizzi riparazione di veicoli a motore (81,1%), elettrico (77,3%), meccanico (66,1%) ed edile (64,9%).
c.s.
CUNEO imprese