"Staffetta" contro l'invio di armi in Ucraina, Blengino: "Pacifismo che diventa filo-putinismo"
La nota del segretario cuneese dei Radicali: "Grazie all’invio di armi da parte dell’occidente, la Resistenza ucraina è riuscita a liberare importanti città e territori dall’invasore russo"“L’iniziativa di Michele Santoro, che prevede una staffetta anche a Cuneo domenica 7 maggio per chiedere lo stop di invio di armi all’Ucraina, è un gesto che va a sollecitare l’opinione pubblica a schierarsi per l’ambiguità e l’equidistanza. Questo tipo di pacifismo finisce col diventare filo-putinismo”. Così in una nota il Segretario di Radicali Cuneo “G. Donadei” Filippo Blengino.
“Grazie all’invio di armi da parte dell’occidente, la Resistenza ucraina è riuscita a liberare importanti città e territori dall’invasore russo. Non possiamo dimenticare - prosegue Blengino - i crimini contro l’umanità perpetrati da Putin a scapito di civili e militari ucraini, ad incominciare dalle deportazioni e dei massacri in città come Bucha. Tutti siamo contrari alla guerra e indignati di fronte alle morti e alle catastrofi. Aiutare chi esercita il proprio diritto alla legittima difesa, riconosciuto dal Diritto internazionale, significa non voltarsi dall’altra parte e difendere le vittime di questa guerra. Manifestare o raccogliere firme per chiedere lo stop all’invio di armi agli amici ucraini significa imporre loro di smettere di difendersi e condannarli ad essere invasi e uccisi. Noi siamo per la pace - conclude il radicale - ma per una pace giusta, che non è quella dello squallido benaltrismo alla Santoro”.
c.s.
CUNEO Blengino