Stop all'intramoenia, i medici non ci stanno: "Non accettiamo questi atti ricattatori"
La presa di posizione contro Riboldi in un comunicato stampa intersindacale: "In atto una delegittimazione della figura medica. Così le liste d'attesa aumenteranno"Riceviamo e pubblichiamo.
Nonostante le forze sindacali rappresentino una elevata percentuale di medici dirigenti, apprendiamo dai media delle intenzioni politico-organizzative dell’assessore regionale Riboldi.
Con amarezza e stupore leggiamo di minacce di blocco dell’intramoenia e di strategie per abbattere le liste d’attesa senza che le forze sindacali siano mai state convocate.
Siamo preoccupati per la campagna di delegittimazione in atto contro la figura medica portata avanti in queste settimane. Riteniamo sia doveroso intervenire per ribadire che la libera professione viene esercitata dai medici dopo l’orario di lavoro, nel tempo libero e spesso dopo ore di straordinario non retribuito. Inoltre contribuisce a finanziare gli ospedali, perché l’onorario del medico è gravato da numerosi contributi.
I medici sono assolutamente consapevoli delle necessità di abbattere le liste d’attesa per garantire le migliori cure ai cittadini, soprattutto verso i più fragili. Abbiamo da tempo avanzato proposte alla Regione che sono rimaste purtroppo inascoltate. Al contrario assistiamo a continue minacce di sospensione dell’attività privata, per altro svolta da una minoranza di medici, se non si aderisce alle prestazioni aggiuntive, che quindi non sarebbero affatto volontarie.
Sospendendo l’attività intramoenia, le liste d’attesa aumenteranno. Questa sarà l’unica conseguenza, oltre a punire i medici in modo aggressivo, ingiusto e dimenticando tutti gli sforzi profusi in questi anni. L’intramoenia è normata e consentita da una legge che i medici si limitano a rispettare. Tutte le sigle sindacali lanciano all’unisono un unico messaggio destinato all’assessore Riboldi: “Noi non accettiamo questi atti ricattatori da parte dell’assessorato regionale e siamo a pronti a difendere i nostri diritti nelle sedi legali opportune”.
Gilberto Fiore, AAROI EMAC
Chiara Rivetti, ANAAO Assomed Piemonte
Sebastiano Cavalli, CIMO-Fesmed Piemonte
Gianpaolo Di Rosa, Fassid Piemonte
Clara Peroni, FPCgil medici e dirigenti sanitari Piemonte
Maurizio Bologna, FVM Piemonte
Redazione
CUNEO sanità