"Stop all'invasione della fauna selvatica, a rischio reddito e futuro delle imprese agricole"
I vertici di Coldiretti Cuneo sulla situazione relativa alla peste suina: "Incrementare il depopolamento dei cinghiali, principale vettore di diffusione"Occorre un intervento immediato per fermare la diffusione della Peste Suina Africana e tutelare un settore che è uno dei fiori all’occhiello del Made in Italy a tavola, con un valore tra produzione e indotto di circa 20 miliardi di euro e centomila posti di lavoro. È l’appello lanciato dalla Coldiretti che chiede un cambio di passo sulla gestione di una presenza di cinghiali ormai fuori controllo che sta facilitando la diffusione della malattia e minaccia gli allevamenti. Proprio la fauna selvatica è praticamente l’unico vettore di diffusione della Peste Suina.
La situazione - evidenzia Coldiretti Cuneo - resta preoccupante con i casi di Peste Suina che continuano ad aumentare mettendo a rischio l’intero comparto e la filiera suinicola cuneese che conta 800 aziende e quasi 900.000 capi destinati soprattutto ai circuiti tutelati delle principali DOP italiane per la preparazione della miglior salumeria nazionale, come Prosciutto di Parma e San Daniele.
“È fondamentale continuare, da un lato, ad incrementare il depopolamento dei cinghiali, soprattutto nelle aree dove si sono rilevati gli ultimi casi di peste, in modo da evitare un ulteriore ampliamento delle zone di restrizione, e consentire, dall’altro lato, alle imprese suinicole la loro piena attività per tutelare il reddito aziendale” dichiara Enrico Nada, presidente di Coldiretti Cuneo, che commenta: “Bene la richiesta del Ministero alla Commissione europea per un approccio diverso, affinché se un cinghiale malato viene rinvenuto a chilometri di distanza da una stalla non scatti la decisione di abbattere migliaia di maiali perfettamente sani”.
“L’unica soluzione per fermare la diffusione della Peste Suina - sostiene il direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu - è mettere in campo tutte le azioni possibili per contenere l’invasione di fauna selvatica che ruba reddito e futuro alle imprese agricole. Il rischio immediato è che il propagarsi della Peste Suina faccia scattare le restrizioni all’export”.
Il danno potenziale, secondo l’analisi Coldiretti su dati ISTAT relativi al commercio estero nel 2023, è pari a 2,32 miliardi di euro.
c.s.
CUNEO psa