Stop Euro 5, Italia Viva: "Impressionante il corto respiro politico con il quale governa il centrodestra"
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato diffuso dai coordinatori provinciali del partito: "A rimetterci saranno i cittadini del Piemonte"Riceviamo e pubblichiamo.
Si avvicina la fatidica data del 15 settembre in cui tutti i veicoli a gasolio Euro 5 non potranno più circolare alle ore 8 alle 19 nei giorni feriali dal 15 settembre 2023 al 15 aprile 2024. In particolare per la provincia di Cuneo riguarderà i comuni di Cuneo, Alba, Borgo San Dalmazzo, Bra, Busca, Fossano, Mondovì, Savigliano e Saluzzo. Italia Viva della Provincia di Cuneo auspica si arrivi a una deroga a tale divieto attraverso una interlocuzione tra Regione e Governo da un lato e Unione Europea dall’altro. Sull’intera vicenda, fa però impressione constatare quanto sia corto il respiro politico con il quale governa anche il centrodestra, sia a livello nazionale che regionale. È dal 2008 infatti che l’Italia viola sistematicamente i limiti sulle concentrazioni di PM10 e di biossido d’azoto in molte grandi città, tra cui Torino. È già iniziato infatti il solito teatrino nazionale del governo, che vede il ministro Salvini correre in soccorso dei poveri cittadini possessori di vetture diesel Euro 5, minacciati di blocco dalla Giunta Cirio anch’essa di centrodestra, blocco peraltro noto da tempo (era parte di un accordo tra regioni del bacino padano del 2017). Non meno desolante il quadro della maggioranza in Regione, laddove autorevoli esponenti ora dichiarano “non lo permetteremo” riferendosi al blocco delle auto a Euro 5, quando l’attuale Giunta Regionale ha approvato, in data 26/02/2021 ed in data 6/08/2021, le delibere n. 9-2916 e n. 26-3694, che hanno sostanzialmente inasprito le restrizioni al traffico veicolare già precedentemente previste, giungendo al blocco totale degli Euro 5 che entrerà in vigore tra qualche settimana Come a dire: in Regione alzano la palla annunciando il blocco e la passano a Salvini che inizia un’altra volta a fare il salvatore del popolo lavoratore. E se poi, malauguratamente, non dovesse riuscirci, dirà come sempre di averci provato e la colpa sarà dei “cattivoni” dell’UE. A rimetterci, alla fine, in assenza di un accordo, saranno i cittadini del Piemonte.
I Coordinatori provinciali di Italia Viva
c.s.
CUNEO italia viva