Stop Euro 5, Lauria chiede al Comune di Cuneo di cancellare l’ordinanza
“Ci sono lacune” sostiene il consigliere comunale, reduce da una manifestazione di protesta contro il blocco: “La mozione della Lega? Arriva in zona Cesarini”Anche a Cuneo fa discutere il blocco dei veicoli diesel Euro 5, previsto in teoria dal 15 settembre in 76 comuni del Piemonte. Il condizionale è d’obbligo, perché il governo pare orientato a cancellare la norma regionale con cui si prevedeva di imporre un divieto di circolazione a oltre 140mila auto Euro 5: il totale ammonta a più di 600mila veicoli se consideriamo anche i diesel Euro 4 o inferiori, le auto a benzina fino all’Euro 2 e quelle a GPL/metano Euro 1 già soggette a restrizioni.
Il capoluogo della Granda è tra i centri interessati dal divieto, insieme ad Alba, Borgo San Dalmazzo, Bra, Busca, Fossano, Mondovì, Savigliano e Saluzzo. La norma sarebbe dovuta entrare in vigore nel 2025, ma la Regione ha scelto di anticipare i tempi dopo una condanna della Corte di Giustizia europea: scelta che non è piaciuta nemmeno a parte del centrodestra al governo, tant’è che ora la Lega - per voce del capogruppo alla Camera Riccardo Molinari - si appresta a presentare una mozione per scongiurare il blocco anticipato.
Intanto a Cuneo il consigliere comunale Beppe Lauria, portabandiera della destra sociale, ha già presentato un ordine del giorno per chiedere al Comune di ritirare l’ordinanza emessa in previsione dell’entrata in vigore: “Presenta lacune importanti, su tutte la mancata possibilità, per chi possiede un veicolo Euro 5 (o con omologazione inferiore) di poter raggiungere il proprio garage/posto auto in centro città, salva l’installazione del dispositivo Move-In”. Per Lauria l’eventuale blocco è “una nuova tassa nei confronti delle fasce più deboli della popolazione, vale a dire di coloro che non possono permettersi di cambiare l’auto. Peraltro, senza contare l’ipocrisia: pagando l’obolo le auto non inquinano più?”.
Quanto all’annunciata svolta del governo, l’ex aennino rimane scettico: “Ancora una volta dimostrano la loro distanza dal territorio. Fa specie che solo in zona Cesarini il più alto rappresentante della Lega a livello regionale riesca a contraddire in maniera così palese l’operato del suo assessore. E fa sorridere che lo facciano solo perché prossimi alla campagna elettorale”. Anche perché, sostiene Lauria, nel dietrofront si celano insidie: “Si preoccupano di ‘sospendere’ ma non di azzerare una norma che penalizzerà in maniera straordinaria questo Paese. Quand’anche tutti i blocchi venissero effettuati si realizzerebbe un minimo risparmio di emissioni: sono un nonnulla rispetto al traffico aereo e navale. Manovre simili avrebbero senso solo se adottate su scala planetaria”.
Sabato scorso si è tenuto in città un presidio proprio per dire no al blocco degli Euro 5. A organizzarla il Forum per l’indipendenza italiana (movimento animato dall’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, di cui Lauria è lo storico “proconsole” in provincia) e ItalExit: “La manifestazione di sabato, nonostante la contemporanea presenza di Mirabilia, ha registrato adesioni importanti: siamo soddisfatti” commenta Lauria. Che aggiunge: “Domani (martedì 5) sarò a Torino per un analogo sit in del Forum per l’indipendenza italiana davanti alla Regione, insieme ad ambulanti e fiorai”.
Andrea Cascioli
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