Suicidio in carcere a Cuneo, Marro: "A Delmastro interessa questa situazione?"
Il commento della consigliera regionale di AVS insieme alla collega Ravinale: "Un'altra morte nelle mani dello Stato"Riceviamo e pubblichiamo.
Apprendiamo che un uomo di 40 anni di Savigliano oggi si è tolto la vita nel carcere di Cuneo. Un'altra morte nelle mani dello Stato, che si aggiunge al lungo elenco di persone che si sono tolte la vita in carcere: sono 27 dall'inizio del 2025, una ogni tre giorni: sono già 27 le persone suicidatesi nel 2025, dopo il triste record delle 88 morti del 2024, dimenticate da chi avrebbe la responsabilità politica e istituzionale di occuparsene.
Ci troviamo davanti a un sistema che implode su sé stesso, volutamente lasciato allo sbando da un governo che preferisce ricorrere agli allarmismi e fare propaganda piuttosto che affrontare con maturità e responsabilità una crisi profonda e strutturale. Mentre infatti il sistema penitenziario italiano continua a crollare pezzo dopo pezzo, sono oltre tre mesi che il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria è senza una guida stabile. Tutto bloccato dalla forzatura del sottosegretario Delmastro, che ha aperto un pasticcio istituzionale con il Quirinale. Intanto, nelle carceri si continua a morire.
La situazione è sfuggita di mano, causando conseguenze gravissime per la vita delle persone, non solo quelle che in condizioni estreme si tolgono la vita, ma anche per chi assiste a queste perdite - come il compagno di cella che oggi ha trovato il corpo senza vita del compagno detenuto, il personale carcerario che si è trovato ad affrontare la situazione e per il resto delle persone che ogni giorno sopravvivono in un sistema che sta implodendo e perdendo pezzo dopo pezzo.
Ancora più grave considerando che sono oggi 10.000 le persone su 62.000 detenuti che sono ancora in attesa di giudizio , quindi non condannati. Ma intanto stanno dentro, in condizioni sempre peggiori. Il carcere dovrebbe essere un luogo di giustizia, non un incubo che ti segna a vita, se non ti uccide prima.
Siamo stanche di vedere come la destra al governo affronta tutto questo: con propaganda, superficialità e totale assenza di responsabilità. E mentre si aggravano le pene e si aumentano i reati con colpi di mano come il Decreto Legge “Sicurezza”, la realtà è che si continua a morire, ad affrontare modalità di lavoro denigranti come quelle denunciate dai sindacati sui mezzi stampa e direttamente dagli agenti di Polizia Penitenziaria durante le nostre visite nelle carceri Piemontesi.
Non possiamo restare a guardare mentre si gioca con la vita delle persone. Non solo quelle che arrivano al gesto estremo, ma anche quelle che restano, segnate da un sistema crudele, disorganizzato e profondamente ingiusto. Il carcere non è un mondo a parte. Ha un impatto diretto sulla società, sulla sicurezza, sulla giustizia. Servi responsabilità, non i teatrini politici di questi mesi.
Viene da chiedersi se Delmastro abbia qualche interesse rispetto a questa situazione o se, anche oggi, al leggere la notizia abbia provato un intimo piacere.
Giulia Marro e Alice Ravinale
Consigliere regionali AVS
Redazione

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