Tegola sull’ospedale di Cuneo, la Inc fa ricorso contro lo stop al partenariato
L’azienda della famiglia Dogliani chiede 10,8 milioni a Regione e Aso: “Abbiamo perseguito il miglior investimento possibile di denaro pubblico” replica RiboldiUna “penale” per la mancata realizzazione del progetto di partenariato pubblico-privato sulla costruzione del nuovo ospedale di Cuneo. È l’oggetto del ricorso che la Inc, società del gruppo edile Fininc, ha presentato al Tar nei confronti dell’Aso Santa Croce e Carle e della Regione Piemonte.
Ai giudici amministrativi si formula una richiesta di risarcimento quantificata in 10,8 milioni di euro, per i danni che l’azienda controllata dalla famiglia Dogliani di Narzole sostiene di aver patito affrontando adeguamenti e costi nelle varie fasi della progettazione. Un rischio che era aleggiato nell’aria già al momento dell’annuncio dello stop, da parte dell’assessore alla Sanità regionale Federico Riboldi. Ora lo scontro giudiziario è cominciato e toccherà alla magistratura esprimersi.
“Siamo in contatto con la stazione appaltante, cioè l’ospedale” conferma l’assessore: “Entrambe le parti sono molto serene, perché tutto quello che abbiamo fino ad oggi messo in campo è stato fatto con in mano i dati forniti dai consulenti, tesi alla massima economicità e alla massima efficacia, quindi al miglior investimento possibile di denaro pubblico”.
Mauro Calderoni, consigliere regionale del Partito Democratico, preannuncia una richiesta di chiarimenti urgente per la prossima seduta a palazzo Lascaris: “Come è possibile che un progetto per un’opera così fondamentale per il nostro territorio arrivi a un punto tale da dover affrontare un ricorso legale per una richiesta di risarcimento così ingente? Come è possibile che un progetto che avrebbe dovuto migliorare la sanità cuneese si trasformi in un terreno di scontro legale? Da anni sosteniamo che il piano ospedali piemontese della giunta Cirio non stia in piedi. E ora, con questa nuova vicenda, si aggiunge ulteriore incertezza e confusione sul futuro della sanità nella nostra provincia”.
Redazione
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