“Test antidroga in Consiglio regionale”: i 5 stelle piemontesi raccolgono la sfida del ministro Dadone
Dopo gli attacchi per la sua linea antiproibizionista sugli stupefacenti, l’esponente grillina aveva chiesto ai parlamentari di sottoporsi con lei alle analisiSono stati gli esponenti piemontesi del suo Movimento 5 Stelle i primi a raccogliere il guanto di sfida lanciato dal ministro per le Politiche giovanili Fabiana Dadone: un test antidroga per tutti.
La deputata monregalese aveva risposto con questa provocazione alle accuse dei parlamentari di destra, indignati per il fatto che la delega all’antidroga fosse stata assegnata a un membro del governo che in passato aveva preso apertamente posizione in favore della legalizzazione delle droghe leggere.
L’albese Ivano Martinetti, insieme al capogruppo in Regione Sean Sacco e a Sarah Disabato (ovvero i consiglieri rimasti nel gruppo dopo la fuoriuscita dei dissidenti Bertola e Frediani), invitano ora a predisporre un controllo analogo anche per consiglieri regionali e componenti della giunta.
“Concordiamo sul fatto che i giovani abbiano il pieno diritto di sapere chi sono le persone che pretendono di dire loro cosa è giusto e cosa sbagliato. E soprattutto, se le loro azioni sono coerenti con quanto affermato” affermano i grillini piemontesi. “Inoltre - aggiungono - pensiamo che il ruolo di legislatore regionale, per la sua importanza, dovrebbe avvenire nel pieno delle funzioni dell'individuo e non certo annebbiato da droghe pesanti. Il test, su base volontaria, sarebbe un importante segnale di coerenza e trasparenza rivolto ai giovani ed ai cittadini piemontesi. A maggior ragione in un momento in cui l'intero parlamentino piemontese è impegnato a discutere su un tema delicato come la dipendenza da gioco d'azzardo”.
Redazione
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