Tettoia Vinaj, il piatto piange: i privati non versano l’affitto al Comune
La società che gestisce il fabbricato dell’Open Baladin in piazza Foro Boario ha un contenzioso aperto con l’amministrazione. Mancano cinque delle sei annualità da 30mila euroIl diavolo è nei dettagli, soprattutto quando si tratta di contratti: nel caso specifico, parliamo di quello che vincola il Comune di Cuneo e la società di progetto Tettoia Vinaj srl, che gestisce il fabbricato omonimo in piazza Foro Boario e lo affitta a sua volta all’Open Baladin.
La Tettoia Vinaj srl è subentrata nella gestione alla Consital, con la quale l’amministrazione aveva stipulato la concessione nel 2014. Il contratto di appalto trentennale (prorogabile) prevede un canone di 30mila euro per ogni annualità fino al terzo anno, per poi salire a 48219 euro per ciascuno dei successivi cinque anni e a 63266 euro per ogni anno successivo al decimo, al netto dell’Iva.
Delle annualità dovute al Comune, però, il gestore ne ha versata finora una soltanto. Il problema è stato sollevato in Consiglio comunale da Ugo Sturlese, consigliere di Cuneo per i Beni Comuni, con un’interpellanza: “Ad oggi le annualità dovute come canone di locazione dalla Tettoia Vinaj srl sono sei: la prima è stata pagata, tutte le altre sono sollecitate” conferma l’assessore al Patrimonio Paola Olivero.
L’esponente della giunta Borgna parla di “una querelle” in atto tra il privato e gli uffici comunali: oggetto del contendere è il fatto che l’annualità stabilita debba essere corrisposta una tantum oppure ogni anno. Intanto le lettere di sollecito, assicura l’assessore, sono già partite.
“Qualcuno deve spiegare come sia possibile che la società non paghi da due anni” tuona Beppe Lauria dai banchi dell’opposizione di destra, ricordando come alla stessa srl sia affidata in locazione anche l’ex infermeria Cantore, pur con un canone molto ridotto rispetto a quello della Tettoia. Lauria solleva poi un altro tema collegato solo in modo indiretto con questo, ovvero il destino del locale di viale Angeli che ha ospitato fino al 15 settembre scorso ‘L’altro Baladin’: va precisato che, in un caso come nell'altro, la birreria artigianale portata al successo da Teo Musso non risulta avere alcuna pendenza con il Comune.
Sullo spazio di viale Angeli il consigliere veste i panni della Cassandra inascoltata: “Ricordo che, quando si parlava dell’insediamento del Baladin in piazza Foro Boario, il sottoscritto e altri avevano manifestato perplessità per il fatto che questa azienda, già insediata in città, potesse delocalizzarsi con un danno per il Comune, poiché gli spazi alla Montagnola vengono affittati direttamente all’amministrazione”.
Con la chiusura de ‘L’altro Baladin’, negli spazi che fino al 2011 avevano ospitato l’’Avenida’, questa fosca previsione è divenuta realtà. Nulla contro la scelta dell’azienda di puntare su un locale piuttosto che sull’altro, precisa Lauria, ma per il Comune il mancato introito resta. E così pure il problema di cosa fare con il fabbricato nel Parco della Resistenza.
“Siamo consapevoli del fatto che dagli Angeli al rondò Garibaldi non c’è un’attività di somministrazione di cui la città avrebbe bisogno. - replica sul punto l’assessore Olivero - Su questo stiamo lavorando per rimettere sul mercato l’immobile nelle migliori condizioni possibili”.
a.c.
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