Tettoia Vinaj, le grane non finiscono mai: anche l’incarico all’avvocato diventa un “caso”
Boselli (Indipendenti) torna alla carica con (altri) documenti spariti. E il forzista Civallero incalza: “Dismettere i locali è un problema per l’ordine pubblico”È stato l’argomento di un intero Consiglio comunale, quello straordinario convocato lunedì scorso. E sarà, c’è da scommettersi, il tema centrale della seduta di lunedì prossimo: si parla ancora di Tettoia Vinaj, che ormai per l’amministrazione cuneese rappresenta un intrico “a foglia di carciofo”. Come si sfila un guaio, ecco che ne spunta uno nuovo.
L’ultimo lo ha sollevato il coriaceo Giancarlo Boselli, capogruppo di Indipendenti, tornando sulla questione dei documenti scomparsi. La famosa lettera del dirigente comunale Rinaldi allo studio legale Barosio è spuntata a sorpresa prima del Consiglio comunale “a tema”. “In essa - spiega il consigliere di opposizione - si cita una relazione dello studio legale che sarebbe stata illustrata alla giunta da un assessore e quindi ci siamo affrettati a richiederne copia”. Quella inviata, però, “è una lettera che avevamo già e nella quale si chiede al Comune di dare indicazioni su come procedere nella causa, anzi è proprio il documento che ci ha spinto a immaginare che ci dovesse essere quella di risposta di Rinaldi”. E la relazione dov’è? Tocca scoprirlo. A parte questo, rimane il fatto che anche la lettera di Rinaldi non risulta “agli atti del Comune né nella pratica della Tettoia Vinaj”. Perché?
Oltre all’interpellanza di Boselli e a quella di Beppe Lauria (Indipendenza!) sulla delibera “posticipata”, oggetto del Consiglio comunale straordinario, si contano altri affondi dalle opposizioni sullo stesso argomento. Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni) si concentra in particolare sulle modalità dell’incarico conferito allo studio legale Barosio: perché l’allora sindaco Borgna assegnò la delega a tre avvocati “senza nel suo atto porre alcun richiamo alla deliberazione della giunta comunale numero 21 di quello stesso giorno”? E quali sono le spese legali già sostenute dall’amministrazione, oltre a quelle che si prevede di affrontare in appello?
“Per avere un dialogo più costruttivo e più sereno su temi di estrema rilevanza per la nostra città occorre un comportamento diverso da parte della sindaca e della maggioranza e soprattutto scelte condivise” ammonisce Franco Civallero, capogruppo di Forza Italia. Il problema che si pone, secondo l’ex candidato sindaco del centrodestra, è ora quello del futuro di Tettoia Vinaj, “con rischio di dismissione dell’attuale gestore e quindi problemi di ordine pubblico”. Negli ultimi dieci anni il Comune “ha contribuito con un esborso di 2 milioni di euro consegnati alla società che doveva fare i lavori, non si è preoccupato di conseguire la fideiussione che pure era prevista in contratto ed i lavori relativi alla caserma Cantore non sono stati effettuati: il Comune non ha incassato oltre 900 mila euro di canoni che gli dovevano essere versati da Tettoia Vinaj srl”. “Ci chiediamo - conclude Civallero - come pensa il Comune di agire nel recupero dei canoni per indebita occupazione successivi alla pronuncia della sentenza del tribunale, cioè da quest’anno”.
Non manca una staffilata a Federico Borgna, individuato come autentico responsabile del pasticcio: “I contratti sono stati stipulati da altro sindaco, sempre della stessa parte politica e addirittura nominato dalla sindaca in Fondazione CRC, in predicato di diventarne presidente della Fondazione Crc, anche questa scelta non condivisa con le minoranze. Ma ci si rende conto tutti, compresi i cittadini, che qualcosa non torna nell’operazione di financial project”.
Andrea Cascioli
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