Tettoia Vinaj, sul nuovo bando i dubbi delle opposizioni (e non solo): “Non sia ritagliato per qualcuno”
“Il vincitore sarà Eataly” pronostica Lauria. Sugli aspetti “sociali” c’è chi, come Boselli, storce il naso: “Serve un’attività imprenditoriale, il resto sono balle”Era un incontro preliminare, quello dei consiglieri cuneesi della seconda commissione, per confrontarsi sulle modalità di un bando ancora tutto da scrivere. Riguarda l’ormai famigerata Tettoia Vinaj, la struttura di piazza ex Foro Boario che il Comune ha dato in gestione a un privato, con un project financing, e poi chiesto indietro lamentando il mancato pagamento sia dei canoni che degli oneri di monetizzazione dei parcheggi: ovvero i 938mila euro oggetto del contenzioso - tuttora pendente - con il vecchio gestore, Dario Dalmasso della Tettoia Vinaj srl.
Al momento la situazione è in “stand by”, perché l’amministrazione ha accordato una proroga temporanea all’Open Baladin. Il birrificio di Teo Musso continua a pagare l’affitto che versava in precedenza, ma al municipio anziché a Dalmasso. La concessione durerà fino a ottobre, conferma l’assessore al Patrimonio Alessandro Spedale: “Ci sarà una determina dirigenziale per il bando, ad agosto, poi arriveremo all’aggiudicazione a ottobre, dopo un’attenta valutazione. Quindi un nuovo gestore per la Tettoia Vinaj, fino al 2044”. La durata contrattuale proposta è pari al tempo rimanente della vecchia concessione, considerando che nel frattempo sono trascorsi dieci anni.
È un primo aspetto che non piace alle opposizioni, nello specifico a Beppe Lauria di Indipendenza!: “Una durata che nelle attività commerciali non esiste” spiega. L’altra grossa questione riguarda la contestata “ambivalenza” delle linee d’indirizzo del bando, dove si menzionano sì le credenziali economiche di chi si farà avanti, ma anche le esperienze maturate “nel settore della promozione di eventi artistici e culturali”. Non proprio il genere di competenze del birraio medio, insomma. A sollevare per primo la questione è infatti un consigliere che è anche gestore di un’attività di ristorazione, Ettore Grosso (Centro per Cuneo): “Bisogna dividere molto bene l’aspetto commerciale e quello sociale: questi bandi ‘ibridi’ non sono giusti per gli altri ristoratori, si fa una concorrenza sleale a chi lavora nel privato”.
“Non giriamoci intorno - sbotta Giancarlo Boselli (Indipendenti) - dev’essere un bando per un’attività imprenditoriale: il resto sono balle. L’aspetto ‘sociale’ o delle iniziative culturali, altrimenti, deve valere in tutta la città”. “La funzione ‘sociale’ di un’attività commerciale è assolta dalla presenza, non ha bisogno di essere declinata in maniera diversa” concorda Lauria, per il quale l’esempio negativo è proprio quello offerto dall’ex sede del Baladin di viale Angeli, dopo l’effimera esperienza della “casa della sostenibilità”: “Un soggetto mise 110mila euro per proseguire l’attività, perché un componente della giunta aveva rassicurato l’operatore. Vi siete spaventati e si fece la ‘casa del tutto e del niente’, durata sei mesi, salvo poi mettere dentro un’attività economica come quella che c’era prima”.
Il sospetto delle minoranze è che queste specifiche servano a favorire qualche potenziale candidato a scapito di altri. Un pronostico Lauria ce l’ha: “Se guardo le indicazioni del bando trovo già un unico vincitore, che è Eataly: ha tutte quelle caratteristiche e probabilmente potrebbe piacere all’amministrazione”. Poi ci sono le questioni collegate, “sassolini” che qualcuno è ben lieto di togliersi dalle scarpe. Uno, l’ex caserma Cantore: “Stiamo chiedendo da due mesi una commissione” ammonisce Boselli. Due, Cascina Vecchia, prossima sede di Baladin in città: “Accettare che in un mese abbiano aderito al bando solo tre associazioni è già un errore a priori” osserva, a posteriori, Ugo Sturlese di Cuneo per i Beni Comuni. A Baladin Lauria torna a chiedere un atto di buona volontà, dimostrare che gli affitti di questi anni sono stati pagati: “Mi piacerebbe vedere le ricevute dei bonifici effettuati”. Richiesta a cui si associa Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia): “Ottenere, anche in seduta non pubblica, la documentazione sui pagamenti di Baladin andrebbe a smentita delle voci che in città circolano da un po’ di tempo”.
L’altro dubbio da lui esternato riguarda le tempistiche del bando: “Se l’affidamento scade a ottobre, i tempi per partire con una nuova concessione mi sembrano stretti”. Non è il solo a pensarla così, infatti Vincenzo Pellegrino (Centro per Cuneo) chiede di valutare una proroga dell’“esercizio provvisorio”: “Serve il tempo necessario anche per pubblicizzarlo, perché questo bando avrà senz’altro gara e anche di un certo livello”. Opzione che incontra il fermo no di Lauria: “La proroga concessa è già una deroga che ad altri non abbiamo concesso: fare la proroga della proroga sarebbe sbagliato. La preoccupazione per i lavoratori non c’è più, tenuto conto che a breve Baladin partirà da un’altra parte”.
Restiamo ai punti fermi. L’importo della base d’asta, anzitutto, che sarà calcolato sul valore di mercato dell’immobile, predisponendo una perizia che al momento non c’è: sono 980 mq di superficie, compresi i portici esterni. Di sicuro, afferma la responsabile dell’ufficio Patrimonio Anna Bertola, “non sarà inferiore alle cifre che sta già riconoscendo il Baladin per la concessione temporanea”: cioè 6.500 euro al mese. Il nuovo concessionario dovrà presentare una Scia e riconoscere al Comune quel pagamento degli oneri di monetizzazione sui parcheggi che finora non è mai arrivato. Da parte dell’assessore Spedale c’è la garanzia che la giunta non agirà “col favore delle tenebre”: “Non vi chiamerò dopo che è uscita la determina, sarebbe una presa per il sedere”. Bando o non bando, parafrasando Venditti, arriveremo a ottobre.
Andrea Cascioli
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