Tunnel di Tenda e Cuneo-Nizza, Manassero si ribella: “Coi pugni sul tavolo non si è ottenuto nulla”
Il comitato di monitoraggio nella burrasca. Per Boselli “meglio le dimissioni, per lanciare un segnale”. La sindaca risponde: “Sbagliato attribuirgli responsabilità”Tra le pseudo citazioni più celebri della letteratura ce n’è una attribuita alla Bibbia: “Temete l’ira dei giusti”. Per quanto sia suggestiva, pare che quella frase nel testo biblico non ci sia proprio, come qualcuno aveva rinfacciato, anni fa, a Matteo Salvini che l’aveva tirata in ballo dopo il sequestro dei beni della Lega.
Alla sindaca di Cuneo Patrizia Manassero, com’è noto, le opposizioni rimproverano proprio l’esatto contrario, cioè di non arrabbiarsi abbastanza. Un’accusa a cui lei ha voluto rispondere, nell’ultima seduta consiliare, approfittando di un ordine del giorno e un’interpellanza che chiamavano in causa le difficoltà sul cantiere del Tenda bis e gli intoppi della ferrovia Cuneo-Nizza: “Il consigliere Armellini mi ha consigliato di iscrivermi in palestra per rafforzare la muscolatura e battere i pugni sul tavolo: ci ho pensato molto, perché amo lo sport ma sono pigra”. Il punto è che, ha precisato la prima cittadina, “dopo sessant’anni di attività ‘muscolari’ di grandi politici cuneesi, che penso abbiano alzato la voce e battuto i pugni fino a rompere i tavoli, noi siamo ancora qui: senza collegamento autostradale nonostante un governatore super potente, senza tunnel di Tenda, senza ferrovia e senza i treni”.
“Vedremo a fine mandato - ha poi concluso - se la mitezza ha vinto rispetto alla muscolarità: io sono per la mitezza, ma per non sottrarsi mai a dire le cose che vanno dette dove vanno dette”. Vale anche per il Tenda, a proposito del quale la sindaca ricorda che alcuni risultati il comitato di monitoraggio li ha raggiunti. A cominciare dall’ammissione nella conferenza intergovernativa: “Non era mai avvenuto che i sindaci cuneesi potessero partecipare e parlare, a differenza dei francesi”. Per il resto, “dobbiamo fare attenzione sul tema delle responsabilità perché il rischio è che, nella confusione generale, coloro che agiscono male danneggino tutti gli altri”. In questo senso “attribuire la responsabilità dei ritardi nei lavori a un tavolo di monitoraggio che esiste da sei mesi è profondamente sbagliato”.
Giancarlo Boselli (Indipendenti) sostiene che il comitato qualcosa di più potrebbe farlo. Per esempio? Dimettersi. Per dare un segnale: “Perché non c’è riunione urgente del comitato che possa sottolineare quanto la situazione è grave. Dovreste rimettere il mandato per non essere considerati silenti”. Quanto al resto, aggiunge rivolto all’ex collega di partito, “lei può andare se vuole in palestra, ma il suo peso sul territorio è scarso”. Lo dimostrerebbe il fatto che “il territorio si è sentito più rappresentato dalla sua collega Avena”, sindaca di Roccavione: “Sembra essere lei il sindaco del capoluogo”. Anche Beppe Lauria (Indipendenza!) riprende l’analogia della palestra, rivolgendosi ai banchi della giunta: “Non faccia nessuna opera muscolare, anche perché non è capace. Si limiti a scrivere un giorno sì e uno anche che questa città è stanca di proclami e di vederla andare all’ingresso della galleria”. Lauria menziona la lettera scritta da Manassero a inizio mese: “Non faceva altro che riportare quello che dicevamo io, Sturlese e Boselli: se l’avesse fatta due giorni prima avrebbe avuto credito”.
Per Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia) “quella del tunnel di Tenda è una tristissima storia, che mette in evidenza come la politica non abbia avuto fin dall’inizio l’obiettivo di risolvere i problemi di mobilità di un territorio, ma lo abbia abbandonato nelle mani di chi fa i propri interessi economici o di parte”. Il consigliere ne ha soprattutto per la Regione: “Avremmo voluto che programmasse il recupero della ferrovia fino al massimo delle sue possibilità, anziché porre vergognosi ostacoli al funzionamento quando era chiaro come sarebbe andata a finire la questione del tunnel. Ora la Regione aggiusta gli orari di convogli senza servizi igienici e lo fa in campagna elettorale: non ci stupiremmo, se sulla spinta di due petizioni online, arrivasse la fatidica modifica dell’orario della quarta corsa e anche, magari, il raddoppio della Cuneo-Fossano”.
“Basta con promesse e tavoli da cui escono mezze verità” conclude, chiedendo che Regione e Anas “risarciscano con opere infrastrutturali il territorio danneggiato così a lungo”. Da Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni) un monito sul legame tra la linea per Nizza e la stazione ferroviaria del capoluogo: “Da questa linea ferroviaria dipende anche la presenza di una stazione che è stata in passato e dovrà ridiventare un centro di vita attiva”. Quanto al tunnel, il decano della sinistra ironizza: “I primi progetti per il tunnel di Tenda risalgono al duca Carlo Emanuele I, nel 1614. Era quattro secoli fa: penso che non aspetteremo altri quattro secoli, ma insomma…”.
“Spero che al tavolo riusciremo anche a far intervenire il commissario Prisco, il quale quando poteva fare un po’ di chiarezza non lo ha fatto” evidenzia da parte sua Vincenzo Pellegrino (Centro per Cuneo), chiamando in causa l’Anas. E anche le responsabilità della politica, a livello provinciale: “Quando venni eletto in Provincia cercai di promuovere il tavolo di monitoraggio che è poi stato creato solo nel 2023: soltanto da allora possiamo salire sul cantiere”. In merito ai lavori, se non bastasse il resto, ci si mette anche il meteo: “Si sperava nella ripresa dei lavori sul piazzale, ma non si possono fare perché oggi [martedì, ndr] ha nevicato”.
Per la cronaca, l’ordine del giorno - l’ennesimo - sul potenziamento della ferrovia alla fine è passato con il sì di tutti i consiglieri e l’astensione di un solo gruppo. Quello di Fratelli d’Italia, i cui componenti dichiarano: “Per quello che ci compete, viste le difficoltà delle infrastrutture in Provincia di Cuneo, in particolare per quanto riguarda la questione del Colle di Tenda, siamo riusciti in Regione, grazie all’intervento di FdI, ad implementare, da aprile, la quarta coppia di treni Cuneo-Ventimiglia, al fine di ovviare alle difficoltà di viabilità esistenti”.
Andrea Cascioli
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