Tunnel di Tenda, no ai ritardi dalla conferenza intergovernativa: “Il cronoprogramma non sarà rivisto”
L’unica opzione progettuale in campo è il ponte “a scavalco” della frana sul Rio del Cà. Il progetto di Anas non prevede la rotatoria all’uscita delle gallerieSi è svolta oggi la riunione della CIG Commissione Intergovernativa “Alpi del Sud” tra Italia e Francia per il ripristino dei collegamenti stradali e ferroviari tra il Piemonte, Region Sud e la Liguria, dove nell’ottobre 2020, la tempesta Alex provocò distrusse il versante di uscita del tunnel di Tenda, che ha reso necessaria una variante progettuale dell’opera in costruzione.
La CIG Alpi del Sud di oggi ha definito un’unica opzione progettuale delle molteplici in campo. Le Regioni coinvolte, che ha visto per il Piemonte la presenza dell’assessore ai Trasporti e Infrastrutture Marco Gabusi, hanno richiesto che il cronoprogramma precedente non fosse dilatato, anzi che si procedesse speditamente per anticiparlo. Tutti i soggetti hanno garantito che non vi saranno ritardi, ma solo alcuni approfondimenti. “Vigileremo e collaboreremo - conferma l’assessore Gabusi - affinché tutto si concretizzi a breve”.
L’attuale cronoprogramma prevede che il nuovo tunnel sia pronto entro ottobre 2023, quello vecchio ricostruito entro giugno del 2025. A giugno di quest’anno, invece, il via ai lavori per il ponte all’uscita delle gallerie sul versante francese, con il quale si scavalcherà la frana sul Rio della Cà. Il progetto di Anas non prevede la rotatoria tra l’uscita delle gallerie e il ponte, ipotesi che era stata avanzata dai francesi. Nel frattempo proseguono gli scavi per la galleria, ripartiti a novembre del 2021 dopo lo stop dovuto all’alluvione. Secondo l’ultimo aggiornamento fornito da Anas, sul versante italiano lo scavo aveva raggiunto la settimana scorsa i 1.465 metri dall’imbocco del tunnel. Erano 1.450 al momento della riunione di febbraio: l’auspicata accelerazione, insomma, per ora non c’è stata.
Redazione
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