"Un bambino non può essere strappato a una mamma e a un papà se la loro unica colpa è essere poveri"
Riceviamo e pubblichiamo la lettera del consigliere regionale della Lega Paolo Demarchi sul disegno di legge regionale "Allontanamento Zero"Riceviamo e pubblichiamo.
Gentile direttore,
con un’inusuale ingerenza negli altrui perimetri istituzionali e nelle altrui prerogative legislative, in Consiglio comunale a Saluzzo è stato presentato un ordine del giorno che impegna il nostro sindaco a chiedere alla Regione Piemonte il ritiro del disegno di legge “Allontanamento zero”. Un testo che sembra voler ignorare per pura ideologia le storture del vigente meccanismo degli affidamenti dei minori che pure sono emerse, in maniera incontrovertibile, dall’indagine conoscitiva condotta in seno alla Quarta commissione regionale Sanità.
Quest’ordine del giorno, poi, esplicita un assunto: “In Piemonte è sbagliato parlare di ‘allontanamenti facili’, in numero eccessivo o motivati dalla povertà economica”. Bene, non è così, come dimostra l’ordine del giorno che invece noi abbiamo presentato in difesa di “Allontanamento zero”. Concentrandosi sulle motivazioni degli allontanamenti, ad esempio, il 56% avviene per cause inerenti la “trascuratezza” o l’incuria, il 21% per le condizioni fisiche dei genitori, il 15% per problemi psicologici e solo il 14% per maltrattamenti in famiglia, a scapito di quanto è sempre stato detto. Allo stesso modo, in Piemonte la media dei minori allontanati dalle loro famiglie è del 3,4 per mille, contro il 2,9 per mille della media italiana: significa che se la nostra regione si allineasse ai parametri nazionali avremo 320 minori che potrebbero continuare a vivere con le loro famiglie.
Quella delle sinistre è la pervicace difesa di un sistema che certamente può contare su professionalità validissime, ma che al suo interno nasconde anche quei medici finiti poi sul banco degli imputati del “caso Bibbiano”, oltre che interessi economici certamente non trascurabili nella sua valutazione complessiva. L’allontanamento, infatti, è la prima voce di spesa nell’ambito delle politiche per i minori, con una spesa che nel 2019 ha sfiorato i 50 milioni di euro per il pagamento delle rette di inserimento nelle strutture, ai quali aggiungere quasi 15 milioni per il sostegno degli affidi e circa un milione per le attività relative alle adozioni. A proposito, come ricordato dalle associazioni dei genitori separati, che pure hanno sostenuto con convinzione “Allontanamento zero”, consideriamo che la retta mensile di una comunità o di una casa famiglia può anche raggiungere i 7mila euro per ogni bambino. Un contributo ben più contenuto basterebbe invece ai loro genitori per risollevarsi da una condizione di indigenza, garantendo al contempo un non trascurabile risparmio per le casse dei Comuni e della Regione.
Pertanto noi rinnoviamo il nostro sì più convinto al disegno di legge portato avanti con coraggio dal nostro assessore alla Famiglia e ai Bambini, la leghista Chiara Caucino, per arrivare infine a prevenire gli allontanamenti attraverso interventi integrati a sostegno alle famiglie e alla genitorialità, ribadendo il sacrosanto principio che un bambino non può essere strappato a una mamma e a un papà quando la loro unica colpa è quella di essere poveri.
Paolo Demarchi
Consigliere regionale Lega
Redazione
CUNEO Paolo Demarchi