Un luogo dedicato alle vittime delle foibe, il Consiglio comunale di Cuneo approva un Odg
Il presidente del Comitato 10 Febbraio Denis Scotti: "Inutile e fazioso che qualche consigliere comunale cuneese debba affermare che ci sia strumentalizzazione politica"Riceviamo e pubblichiamo.
Nell’ultimo consiglio comunale della città di Cuneo tenutosi il 23 maggio, si è discusso un ordine del giorno presentato dai consiglieri Massimo Garnero e Noemi Mallone. Vogliamo ringraziare sin da subito tutta la maggioranza che compatta ha votato a favore, dando seguito alla via tracciata già nella passata amministrazione. Ringraziamo i consiglieri Garnero e Mallone che, nonostante qualcuno abbia etichettato in modo polemico e con eccessiva rabbia l’OdG come “inutile”, hanno invece ottenuto due grandi risultati: il primo è l'impegno per realizzare in tempi brevi un luogo del ricordo a Cuneo, il secondo è quello di mantenere alta l’attenzione su un tema così importante per la storia d’Italia. Non ringraziamo assolutamente chi si è astenuto o addirittura chi ha votato contro. Queste persone sono le stesse che fanno riferimento ad una parte politica che per decenni ha preferito sottacere sulle ben note vicende del confine orientale italiano, forse per la vergogna nel dover ammettere che il dittatore comunista Tito fece una pulizia etnica. Questo passaggio è particolarmente importante: abbiamo sentito affermare che non fu pulizia etnica poiché i partigiani comunisti di Tito erano antifascisti e quindi si scagliarono contro chi rappresentava il partito fascista sul territorio. Ma se fosse vera questa tesi allora non ci spieghiamo le suore infoibate, i preti, i bidelli, i bambini, gli anziani e tutte le persone che col regime non avevano nulla a che fare. Deprimente l’attacco del consigliere Lauria, al quale va riconosciuto il merito di aver chiesto scusa, nei confronti di Garnero. Lauria è sicuramente stato uno dei primi a parlare di Foibe a Cuneo, ma che non può impedire ad altri di occuparsene. Il tema del confine orientale italiano non può essere terreno di bagarre e scontro politico che poco ha a che vedere con risentimenti per carriere politiche altrui o su legami di parentela. Su questo argomento il Presidente del Comitato 10 Febbraio della provincia Denis Scotti afferma: “Trovo di cattivo gusto chi ancora oggi a distanza di oltre settant’anni vuole provare a riscrivere la storia. Una storia ormai assodata per la quale personaggi illustri hanno scritto libri e contestualizzato lo scenario di quei tempi. Trovo totalmente inutile e fazioso che qualche consigliere comunale cuneese debba provare ad affermare che ci sia strumentalizzazione politica. Le vittime di ogni guerra, rimangono protagonisti involontari di un disegno più grande di loro, prima di tutto per questo gli va riconosciuto il rispetto che meritano. Non trovo altresì corretto che qualcuno provi a dare patenti su chi può discutere questo tema o meno. Il consigliere Lauria ha il merito di aver discusso in consiglio comunale di foibe quando il tema era ancora tabù. Mi permetto però di dire che anche in questa associazione, in anni di lavoro abbiamo trovato porte chiuse o peggio, sbattute in faccia. Lo facciamo perché ci crediamo e non vogliamo attestati di paternità da parte di nessuno. Negli ultimi anni siamo riusciti ad avere grandi soddisfazioni in molte zone della provincia, ma la più grande di tutte è entrare nelle scuole per parlare di questa tragedia e sperare che nel futuro non ci siano divisioni e rivisitazioni”.
Comitato 10 Febbraio
c.s.
CUNEO Foibe