“Un silenzio assordante che si contrappone al rumore che ha fatto questa notizia”
In centinaia a Mondovì per la fiaccolata di solidarietà con la comunità ebraica in risposta alla vergognosa scritta antsemita comparsa sulla porta della casa del figlio di Lidia Rolfi“Un silenzio assordante che si contrappone al rumore che ha fatto questa notizia”, con queste parole il sindaco di Mondovì, Paolo Adriano, ha aperto la fiaccolata organizzata stasera, lunedì 27 gennaio, per esprimere solidarietà alla comunità ebraica dopo la scritta antisemita comparsa sulla porta dell'appartamento dove vive il figlio di Lidia Rolfi, deportata nel campo di concentramento di Ravensbrück. Il corteo, che ha visto la partecipazione di centinaia di persone, partito dal Palazzo Comunale, ha raggiunto via Lidia Rolfi, dove si trova la casa su cui è comparsa la scritta vergognosa.
Nella vicina piazza Carlo Ferrero ha parlato Aldo Rolfi, il figlio di Lidia, che ha letto delle lettere scritte della madre e dove è stata data lettura di sei brani. “Questa è la risposta della nostra città e della nostra provincia, Mondovì non è una città razzista - ha detto il primo cittadino -. Ringrazio tutti per la partecipazione, oggi è la Giornata della Memoria, è importante che i giovani abbiano questa sensibilità su questi temi”. Tra gli altri nel corteo, consiglieri regionali e parlamentari della Granda, l’assessore regionale Luigi Icardi e il presidente della Provincia e sindaco di Cuneo, Federico Borgna. Presente anche il vescovo di Mondovì, Egidio Miragoli.
s.m.
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