Utilizzo rame in agricoltura, Cia Cuneo: 'Da mantenere i limiti attuali'
Con una lettera, il presidente Claudio Conterno ha espresso al ministro Gian Marco Centinaio la critica alla revisione del PAN che prevede un diverso utilizzo delle quantità dei prodotti fitosanitariCon una lettera, il presidente Cia Cuneo Claudio Conterno ha espresso al ministro Gian Marco Centinaio, al vicepresidente della Commissione Agricoltura europea Paolo De Castro e ai funzionari di governo la critica alla revisione del PAN che prevede un diverso utilizzo delle quantità dei prodotti fitosanitari rispetto a quanto previsto finora. E' stata già espressa la prima approvazione della proposta.
La revisione intende abbassare la soglia di utilizzo del rame e dei prodotti rameici i agricoltura da 6 a 4 kg annui (28 kg previsti in sette anni con flessibilità di distribuzione nel tempo), mettendo a rischio le produzioni biologiche - in particolare vitivinicole - ma anche convenzionali, senza avere prodotti alternativi.
Spiega Conterno: “La persistenza del rame è molto differente da zona a zona e dipende dalla tipologia del terreno. La sua presenza è fondamentale per la vite mediterranea, anche per il contrasto della peronospora, ed è difficile, se non impossibile, pensare di fare viticoltura senza rame. Non dimentichiamo che è molto meno nocivo della maggior parte dei prodotti di sintesi presenti ad oggi sul mercato. Spero, quindi, che la Commissione Europea abbia la lungimiranza di evitare di mandare in crisi l’intero sistema biologico vitivinicolo europeo, che si decida di aspettare e nel frattempo di promuovere uno studio giusto ed obbiettivo sul rame”.
La Cia di Cuneo propone pertanto che sia mantenuto l’attuale limite di utilizzo del rame in agricoltura fino al momento in cui saranno alternative sicure ed efficaci.
c.s.
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