"Valdieri: da un piccolo Comune il dibattito sul ruolo della Provincia"
Riceviamo e pubblichiamo le riflessioni dell'ex consigliere provinciale Paolo ChiarenzaRiceviamo e pubblichiamo.
Aveva un intento provocatorio l’interrogazione rivolta dal gruppo di minoranza “Innovazione nella tradizione” in Consiglio comunale a Valdieri. Ci si sorprendeva e si chiedeva come mai il neo sindaco Guido Giordana, insieme ad altri, avesse diffuso ai giornali una lettera aperta nella quale si rivendicava la cancellazione della legge Delrio del 2014, il riappropriamento ai cittadini del diritto di voto per scegliere i propri rappresentanti in ogni area del territorio provinciale. Insomma, il consigliere Gaiotti si sorprendeva della contestazione dell’attuale ente Provincia intrapresa dal sindaco Giordana, che pure aveva candidato per la elezione in consiglio provinciale la vicesindaca Giraudo.
“Da tempo numerosi giornalisti, amministratori e addetti politici trasversalmente auspicano un ritorno al potere operativo, alla disponibilità finanziaria di cui la Provincia disponeva precedentemente alla riforma Delrio, voluta da intenti di potere locale e nel tentativi di arginare la reazione dell’opinione pubblica verso il sistema generale nazionale di inefficienza e di sprechi” ha dichiarato Guido Giordana, che è anche dirigente provinciale di FdI. “Purtroppo in queste settimane che hanno preceduto le elezioni provinciali, nessuno, tranne esponenti della Destra, ha avuto la capacità e il coraggio anticonformista di dichiarare un programma, un progetto, una prospettiva per l’Ente Provincia, che così com’è ridotto non ha un futuro che possa dare sviluppo al territorio e alle sue comunità” ha incalzato Giordana.
“Comunque, il fatto che un piccolo Comune come Valdieri – ha ribadito Giordana – rilanci una discussione su un importante argomento come l’Ente Provincia, istituzione necessaria e non sopprimibile, è un merito per tutti noi. Questo Ente costituzionale intermedio tra Comuni e Regione, con forte radicamento territoriale, equilibrava in passato il centralismo della Ragione, coordinava lo sviluppo economico provinciale, studiava e promuoveva la realizzazione di infrastrutture, favoriva la collaborazione fra aree circostanti e confinanti (vedi Piemonte Sud, Liguria e Regione Paca della Francia). In più, è stato finanche interdetto il diritto democratico di voto da parte dei cittadini, con il risultato che molte aree della provincia non sono rappresentate e per giunta si pretende di governarla con solo dodici rappresentanti in gran parte sconosciuti”. “Noi vogliamo vivere questa Provincia – ha concluso Giordana – ma la vogliamo cambiare,
perché così com’è non è più un soggetto politico, non è più uno strumento di governo, ma un organismo fragile che cerca di amministrare quello che può e come può”.
Paolo Chiarenza
c.s.
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