Zootecnia, Coldiretti Cuneo: "Allevamenti non sono fabbriche, no alla direttiva ammazza stalle"
Continua la battaglia contro la proposta di revisione della Direttiva sulle emissioni industriali che carica di pesanti oneri burocratici i piccoli allevamenti di bovini, suini e avicoli"La proposta della Commissione UE di revisionare la Direttiva sulle emissioni industriali (IED) mette a rischio la tenuta degli allevamenti bovini, suini e avicoli Made in Cuneo e mina la sovranità alimentare aprendo le porte alle importazioni di carne da Paesi terzi che hanno standard ambientali, di sicurezza alimentare e di benessere animale molto più bassi di quelli imposti agli allevatori in Europa". È quanto afferma Coldiretti Cuneo sottolineando la necessità di bloccare una proposta normativa insostenibile che, dopo il via libera del Consiglio dei Ministri dell’Ambiente dell’UE nonostante il voto contrario del Ministro italiano, deve essere discussa in Parlamento europeo. Qui sarà ribadita la richiesta di mantenimento dello status quo sottoscritta dalle principali Organizzazioni agricole UE su iniziativa di Coldiretti.
Se verrà adottata la proposta di modifica, la Direttiva sulle emissioni industriali allargherà il campo di applicazione ad allevamenti molto più piccoli di quelli già interessati per l’allevamento suino e avicolo e inserirà anche l’allevamento bovino. Ma, come dichiara il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada, “equiparare gli allevamenti bovini, suini e avicoli, anche di piccole/medie dimensioni, alle attività industriali è ingiusto e fuorviante rispetto al ruolo che essi svolgono nell’equilibrio ambientale e nella sicurezza alimentare in Europa. Si tratta di un approccio ideologico fondato su dati imprecisi e vecchi che va stigmatizzato, anche perché potrebbe avere impatti negativi sull’ambiente con la perdita di biodiversità, paesaggi e spopolamento delle aree rurali”.
“Una scelta inaccettabile – evidenzia il Direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu – che rischia di condannare alla chiusura tantissimi allevamenti con un nuovo carico di burocrazia che fa aumentare i costi del sistema zootecnico. In un momento in cui è evidente la necessità di puntare sulla sicurezza alimentare e sull’autosufficienza, a Bruxelles si rischiano scelte che aprono la strada alla ‘carne’ sintetica”.
La zootecnia è cruciale per il tessuto economico cuneese: la filiera bovina – evidenzia Coldiretti Cuneo – conta più di 3.000 aziende e 330.000 capi allevati, quella suinicola 900.000 capi e 800 aziende, quella avicola quasi 7 milioni di capi e 1.000 aziende.
c.s.
CUNEO Coldiretti