Confagricoltura, l'allarme dopo il maltempo: "Impossibile entrare in sicurezza con i mezzi nei vigneti"
La Granda non è stata tra le zone più colpite, ma si sono verificati smottamenti nelle Langhe. La situazione - dicono dall'organizzazione - impedisce i trattamenti contro la PlasmoparaUna giornata di tregua, quella di oggi, dalle forti perturbazioni che hanno imperversato sulla nostra Regione, con una violenza inaudita: 500 millimetri di pioggia caduti in poche ore su alcune zone circoscritte. Ponti crollati, strade chiuse e impraticabili fino a dati da destinarsi, paesi isolati e senza corrente elettrica, campi e strade allagati, frane in montagna e in collina. La Regione ha diffuso un primo elenco delle aree maggiormente colpite: basso Alessandrino , Biellese, Vercellese, Canavese, Valsusa e nelle zone montane del Verbano-Cusio-Ossola. Ieri sera ha inoltrato al Governo la richiesta di stato di emergenza.
La massima attenzione è rivolta ai fiumi, ai torrenti e ai rii, che dopo l'eccezionale entità delle precipitazioni cadute in 48 ore, sono esondati in più provincia creando allagamenti, danni strutturali, isolamenti, disservizi alle reti di pubblica utilità e, purtroppo, dispersi e vittime.
“Siamo vicini alle famiglie delle vittime e ci dispiacciamo che ancora una volta, nonostante le previsioni fossero chiare da alcuni giorni, non si sia potuto fare nulla per evitare il problema”, dichiara a caldo Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte, che evidenzia: “Questo dimostra in modo inequivocabile che, aldilà del cambiamento climatico in atto, occorre investire in modo deciso sulla prevenzione, più che sull'emergenza”.
In la regione - rilevano i tecnici di Confagricoltura Piemonte impegnati in alcune prime ricognizioni - si segnalano prati e campi allagati, smottamenti nelle aree dei frutteti e dei vigneti, detriti di ogni genere, accatastati, che dovranno essere rimossi e smaltiti.
Nell'Alessandrino le aree interessate sono quelle lungo il Bormida (Cassine), del Casalese dove a Terranova il Sesia ha inondato i campi già seminati ed alcuni in vegetazione, e dell'Acquese. Il fiume Tanaro è esondato nella prima fascia nei comuni di Asti, Azzano d'Asti, Castello di Annone, Rocca d'Arazzo, Rocchetta Tanaro. La produzione dei campi di grano in questa fascia sarà inevitabilmente compromessa, mentre si auspica che mais e girasole possano essere riseminati.
Preoccupa nell'Astigiano, così come nel Cuneese, l'impossibilità di entrare in sicurezza con i mezzi agricoli nei vigneti impedendo di fatto i trattamenti tempestivi contro la Plasmopara viticola (peronospora) e nei noccioleti per prevenire marciumi e attacchi fungini. Nella zona delle Langhe e della valle Belbo, numerosi gli smottamenti. Le intense precipitazioni hanno determinato l'innalzamento del Toce e del Sesia. Nel Biellese e Vercellese esondazioni di Elvo e Cervo nelle aree golenali e nelle aree limitrofe. A Domodossola e Larecchio, nel Verbano, si sono registrati rispettivamente 105 e 96 mm di pioggia: molte case sfollate e diversi Comuni isolati. Il fiume Po è esondato a San Sebastiano, nel torinese. Livello superato anche dai torrenti Malone a Front Canavese e Brandizzo, Orco a Castellamonte e San Benigno Canavese, Soana a Pont Canavese, Cervo a Quinto Vercellese. Dalle Valli di Lanzo e di Susa, Canavese e Pinerolese i riscontri meno confortanti.
“Il bilancio per l'agricoltura è pesante, l'annata agraria potrebbe essere pesantemente compromessa - dichiara Lella Bassignana, direttore di Confagricoltura Piemonte - Il censimento dei danneggiamento dalle produzioni agricole è appena iniziato: i dati relativi alla superficie colpita sono inevitabilmente destinati a salire”.
Confagricoltura Piemonte apprende con favore la notizia che il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha stanziato 5 milioni di euro, prelevati dal fondo di riserva, come primo intervento di somma urgenza per consentire il ripristino dei danni ma auspica che ulteriori somme vengano destinate, senza troppi intoppi dovuti alla burocrazia, al ripristino delle aree svantaggiate.
Come più volte ribadito, la Federazione degli imprenditori agricoli piemontesi torna a sottolineare il fatto che servono programmi cogenti di manutenzione dei corsi d'acqua per mettere in sicurezza intere aree, prevenendo dissesti idrogeologici ed eventi come quelli degli ultimi anni, che ogni anno causano vittime e perdite ingenti alle imprese e all'agricoltura.
c.s.

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