Festa del Lavoro, i sindacati al Molino Cordero di Fossano per ricordare le ‘morti bianche’
Cgil, Cisl e Uil deporranno una corona di fiori nel luogo che il 16 luglio 2007 fu teatro di una delle più gravi tragedie nella Granda, costata la vita a cinque lavoratori“Lavoro in sicurezza per costruire il futuro”. È questo lo slogan che Cgil, Cisl e Uil hanno scelto in occasione di questo Primo Maggio, in tempi di emergenza sanitaria senza la tradizionale manifestazione sindacale, per sottolineare quanto sia importante che il lavoro resti protagonista anche e soprattutto oggi.
“Il lavoro è la leva fondamentale per restituire una prospettiva credibile per il futuro del nostro Paese e di coloro che rappresentiamo, - scrivono le organizzazioni in una nota congiunta - noi abbiamo bisogno di ricordare che la salute e la sicurezza dei lavoratori e dei cittadini devono essere centrali per la ripresa”.
Le delegazioni provinciali di Cgil, Cisl e Uil depositeranno il 1 maggio alle ore 10 un mazzo di fiori davanti al Molino Cordero di Fossano, scelto come luogo simbolo della lotta per la salute e la sicurezza di tutti, “per ricordare e coltivare la memoria dei tanti morti sul lavoro, delle lavoratrici e dei lavoratori che operano in ambito sanitario, vittime di Covid-19”.
Il 16 luglio 2007 il fabbricato fu teatro di una terribile esplosione in un silos che costò la vita a cinque lavoratori: Mario Ricca (45 anni), Massimiliano Manuello (43 anni), Valerio Anchino (44 anni), Antonio Cavicchioli (51 anni) e Marino Barale (38 anni). Per questa tragedia sono finiti a processo il titolare dell’azienda Dario Cordero, morto nel 2011, e il figlio Aldo, condannato a cinque anni in Cassazione nel 2018: il fallimento ha determinato l’impossibilità per le famiglie delle vittime di vedere accolta la richiesta di risarcimento. Lo scorso anno il fabbricato è stato demolito.
Redazione
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