L'Europa condanni fermamente il governo turco che non rispetta i diritti delle donne
Ci scrive la consigliera di Parità della Regione Piemonte Anna Mantini: "Allarme e indignazione per la decisione di abbandonare il trattato del 2011 per prevenire e combattere la violenza contro le donne"Riceviamo e pubblichiamo.
Gentile Direttore,
in tutto mondo occidentale ha suscitato allarme e indignazione la decisione del presidente della Turchia Erdogan di abbandonare il trattato vincolante del 2011, che il suo Paese aveva firmato per primo, per prevenire e combattere la violenza contro le donne. Il trattato, noto come Convenzione di Istanbul, è una convenzione del Consiglio d’Europa ed è "il primo strumento internazionale giuridicamente vincolante che crea un quadro giuridico completo per proteggere le donne contro qualsiasi forma di violenza”. Esso è incentrato sulla prevenzione della violenza domestica, proteggere le vittime e perseguire i trasgressori e caratterizza la violenza contro le donne come una violazione dei diritti umani e come una forma di discriminazione (art. 3 lett. a). I paesi dovrebbero esercitare la dovuta diligenza nel prevenire la violenza, proteggere le vittime e perseguire i colpevoli (art. 5). E’ stato firmato da 32 paesi e nel 2013 anche il Parlamento italiano ha approvato il documento. Poichè la Turchia è un paese dove ogni giorno vengono uccise tre donne, il gesto di Erdogan sfida lo stato di dirittto, dimostra indifferenza nei confronti dei diritti umani e dell’uguaglianza di genere. Contro questa decisione sono scese in piazza a Istanbul migliaia di persone, tra cui molte donne, alle quali esprimo tutta la nostra solidarietà come donne e come donne delle istituzioni e faccio appello ai governi europei affinchè cessino una buona volta di far prevalere l’interesse economico sui diritti umani, continuando a fare affari con paesi che non offrono garanzie in merito e verso i quali auspico l’applicazione di severe sanzioni. Esprimo inoltre pieno appoggio all’iniziativa del comitato per gli affari Esteri dell'Unione Europea, che ieri ha chiesto la sospensione della procedura di accesso della Turchia nell' Ue. E’ evidente che la decisione di Erdogan pone una seria ipoteca sulle reali possibilità della Turchia di entrare nell’Unione europea e ritengo cosa buona e giusta che l’Europa mandi segnali forti in questa direzione adottando una posizione di ferma condanna nei confronti del governo turco, condizionando ogni relazione con il medesimo alla garanzia del rispetto dei fondamentali diritti umani di tutti, ivi compresi quelli delle donne.
La Consigliera di Parità regionale
Avv. Anna Mantini
Redazione
FOSSANO Anna Mantini - Governo turco - Consigliera di parità