Saluti romani a Pinerolo, Azione: "Serve una riflessione sul rapporto tra giovani e memoria storica"
L'intervento dei vertici provinciali del partito su quanto accaduto durante il carnevale: "Non si tratta solo di ignoranza storica, ma di disconnessione dai valori fondanti della democrazia"Riceviamo e pubblichiamo.
Egregio Direttore,
ci rivolgiamo a Lei in merito all'episodio dei saluti romani esibiti durante la recente sfilata del Carnevale di Pinerolo, sul carro allegorico di Fossano-Centallo. Quanto accaduto ci spinge a una riflessione più ampia sul rapporto tra i giovani d'oggi e la memoria storica collettiva. Le ragazze e i ragazzi vivono in un'epoca di profonda incertezza, caratterizzata da rapidi cambiamenti sociali, crisi economiche e ambientali, e un futuro che appare sempre più nebuloso. In questo contesto, è comprensibile la loro ricerca di identità forti, di appartenenza, di valori che possano dare un senso e una direzione alle loro vite. Come scriveva Primo Levi, "Chi dimentica il proprio passato è condannato a riviverlo" - ed è proprio questa amnesia storica che rischia di trasformare simboli di oppressione in vuoti gesti di ribellione o, peggio, in manifestazioni di un'identità distorta. Dobbiamo chiederci: cosa sta fallendo nel nostro sistema educativo e culturale? Perché alcuni giovani si rivolgono a simboli di un passato tragico per esprimere la propria identità? Non si tratta semplicemente di ignoranza storica, ma di una più profonda disconnessione dai valori fondanti della nostra democrazia.
Come osservava Hannah Arendt, "La banalità del male" si manifesta proprio quando gesti carichi di significato storico vengono svuotati del loro contenuto e ridotti a semplici provocazioni. Questi ragazzi probabilmente non comprendono che dietro quel saluto si nascondono milioni di vite spezzate, libertà negate, e una ferita ancora aperta nella coscienza europea. È nostro dovere, come cittadini e come comunità, offrire ai giovani alternative valide: modelli positivi di impegno civile, figure ispiratrici che incarnino valori di libertà, solidarietà e rispetto. Pensiamo a figure come Sandro Pertini, che diceva: "I giovani non hanno bisogno di sermoni, i giovani hanno bisogno di esempi di onestà, di coerenza e di altruismo". O a Gino Strada, che ha dedicato la sua vita a curare le vittime delle guerre, dimostrando con l'esempio che esistono modi concreti e costruttivi per cambiare il mondo.
L'episodio del Carnevale di Pinerolo dovrebbe essere un'occasione per tutta la città di interrogarsi. Non per puntare il dito contro questi giovani, ma per chiedersi collettivamente: quale spazio stiamo offrendo ai giovani per costruire un'identità positiva? Quali valori stiamo trasmettendo? Come possiamo trasformare questa triste vicenda in un'opportunità educativa per l'intera comunità? Invitiamo dunque le istituzioni a promuovere un dibattito aperto, a coinvolgere scuole, associazioni culturali in un percorso di riflessione condivisa. Solo così potremo aiutare i nostri giovani a comprendere che la vera forza non sta nell'imitare gesti di un passato oscuro, ma nel costruire, con coraggio e creatività, un futuro migliore.
Come diceva Don Lorenzo Milani: "A che serve avere le mani pulite se si tengono in tasca?". È tempo di tirare fuori le mani dalle tasche e di assumerci, tutti insieme, la responsabilità di educare le nuove generazioni alla libertà e alla democrazia.
Giacomo Prandi – Segretario Provinciale Azione Cuneo
Andrea Calosso – Coordinatore Provinciale Under30 Azione Cuneo
Fabio Gallo – Coordinatore cittadino Azione Fossano
c.s.

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