Carrù, la premiazione del 'Re' della Fiera tra contestazioni e polemiche
Si è conclusa la Fiera Nazionale del Bue Grasso, l’edizione 109 è stata extralarge per durata e successo. Il sindaco Ieriti: 'Prossimo obiettivo ottenere l’internazionalizzazione'
"Ringrazio sentitamente tutti coloro che in questi dieci anni di mio mandato da sindaco, hanno collaborato ad organizzare, sostenere e migliorare la Fiera Nazionale di Carrù. Il gioco di squadra è sempre vincente e con grande soddisfazione devo dire che chiudiamo la 109 edizione con un successo che è andato oltre ogni aspettativa. Una Fiera extralarge, organizzata per la prima volta su quattro giorni. Quattro giorni intensi, che sono stati una grande vetrina per tutto il nostro territorio con i due appuntamenti della mostra zootecnica”.
Con queste parole il sindaco di Carrù, Stefania Ieriti, ha aperto la seconda mostra zootecnica - dopo quella che si è svolta giovedì 12 dicembre -, durante la quale si è svolta l’elezione del Re della Fiera. Dopo un ritardo di circa un'ora sul programma stabilito per la contestazione di un premio, ecco chi sono i vincitori:
Bue grassi della coscia. 1. Dogliani (Rocca de’Baldi). 2. Vallino (Marene). 3. Lisa (Riva presso Chieri)
Bue grassi migliorati. 1. Vallino (Marene). 2. Delsoglio (Fossano). 3. Cogno (Carrù).
Bue grassi nostrani. 1. Costamagna (Trinità). 2. Fusero (Fossano). 3. San Quirico (Rocca de’Baldi).
“Anche la polemica è ben accetta - ha detto il sindaco Ieriti - perché è giusto appurare che tutti i parametri siano rispettati. Un fuori programma che ha reso la Fiera Nazionale del Bue Grasso 2019, ancora più interessante”.
La diatriba fra gli allevatori si è incentrata sul bue vincitore della categoria dei “nostrani” (Bobo allevato da Lorenzo Costamagna di Trinità). Secondo alcuni infatti non si tratterebbe di un “nostrano” ma di un capo appartenente ad un’altra categoria. Per qualche minuto gli allevatori si sono rifiutati di portare via i loro animali, ma poi il problema viene superato ed il giudizio insindacabile della Giuria di valutazione aggiunto a quello della commissione per la selezione dei capi, ha riportato la calma, ribadendo la propria scelta. Per la prima volta quest'anno, a decretare il Re della Fiera è stato il pubblico. E dopo uno spareggio sul filo del rasoio e molto combattuto ha vinto il trofeo Banca Alpi Marittime il Bue Trono, dell'azienda Vallino di Marene di 1.360 chili.
Tra i premiati anche Vulcano, di Andrea Migliore di Caraglio: 1.518 chili: il più pesante che la Fiera ricordi e per questo si è aggiudicato il premio speciale. “L’edizione 109 della Fiera Nazionale del Bue Grasso è stata stupefacente - ha aggiunto il primo cittadino Stefania Ieriti -. La mostra zootecnica era di qualità eccellente, il pubblico ha partecipato con entusiasmo e devo dire che anche la polemica ha reso più pepata la giornata. Con tutti questi ingredienti il risultato non poteva che essere, come ho detto, stupefacente”.
Prossimo obiettivo: “Puntiamo ad ottenere l’internazionalizzazione - ha concluso il sindaco Stefania Ieriti -. Un traguardo non facile da raggiungere ma non impossibile e i requisiti per ottenerlo ci sono tutti”.
Con queste parole il sindaco di Carrù, Stefania Ieriti, ha aperto la seconda mostra zootecnica - dopo quella che si è svolta giovedì 12 dicembre -, durante la quale si è svolta l’elezione del Re della Fiera. Dopo un ritardo di circa un'ora sul programma stabilito per la contestazione di un premio, ecco chi sono i vincitori:
Bue grassi della coscia. 1. Dogliani (Rocca de’Baldi). 2. Vallino (Marene). 3. Lisa (Riva presso Chieri)
Bue grassi migliorati. 1. Vallino (Marene). 2. Delsoglio (Fossano). 3. Cogno (Carrù).
Bue grassi nostrani. 1. Costamagna (Trinità). 2. Fusero (Fossano). 3. San Quirico (Rocca de’Baldi).
“Anche la polemica è ben accetta - ha detto il sindaco Ieriti - perché è giusto appurare che tutti i parametri siano rispettati. Un fuori programma che ha reso la Fiera Nazionale del Bue Grasso 2019, ancora più interessante”.
La diatriba fra gli allevatori si è incentrata sul bue vincitore della categoria dei “nostrani” (Bobo allevato da Lorenzo Costamagna di Trinità). Secondo alcuni infatti non si tratterebbe di un “nostrano” ma di un capo appartenente ad un’altra categoria. Per qualche minuto gli allevatori si sono rifiutati di portare via i loro animali, ma poi il problema viene superato ed il giudizio insindacabile della Giuria di valutazione aggiunto a quello della commissione per la selezione dei capi, ha riportato la calma, ribadendo la propria scelta. Per la prima volta quest'anno, a decretare il Re della Fiera è stato il pubblico. E dopo uno spareggio sul filo del rasoio e molto combattuto ha vinto il trofeo Banca Alpi Marittime il Bue Trono, dell'azienda Vallino di Marene di 1.360 chili.
Tra i premiati anche Vulcano, di Andrea Migliore di Caraglio: 1.518 chili: il più pesante che la Fiera ricordi e per questo si è aggiudicato il premio speciale. “L’edizione 109 della Fiera Nazionale del Bue Grasso è stata stupefacente - ha aggiunto il primo cittadino Stefania Ieriti -. La mostra zootecnica era di qualità eccellente, il pubblico ha partecipato con entusiasmo e devo dire che anche la polemica ha reso più pepata la giornata. Con tutti questi ingredienti il risultato non poteva che essere, come ho detto, stupefacente”.
Prossimo obiettivo: “Puntiamo ad ottenere l’internazionalizzazione - ha concluso il sindaco Stefania Ieriti -. Un traguardo non facile da raggiungere ma non impossibile e i requisiti per ottenerlo ci sono tutti”.
Redazione
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