Clavesana, Cement chiede un risarcimento di 28 milioni in caso di mancata realizzazione del deposito rifiuti
Nelle controdeduzioni presentate dal legale dell'azienda la richiesta di riapertura dell'iter istruttorio, a un mese dal "no" della Conferenza dei ServiziÈ passato quasi un mese esatto dalla Conferenza dei Servizi per la Valutazione di impatto ambientale in merito al progetto di realizzazione di un impianto di recupero e deposito di rifiuti pericolosi e non pericolosi nel Comune di Clavesana. Un vertice, quello tenutosi in Provincia lo scorso 21 novembre, che aveva espresso parere negativo relativamente all’istanza della Cement Srl, società che aveva proposto il progetto.
Il progetto è stato contestato da vari comitati e associazioni ambientaliste, agricole, aziende vitivinicole e alimentari del territorio, le quali avevano anche presentato osservazioni di cui è stato dato conto nel corso della Conferenza. Erano stati portati al tavolo anche i provvedimenti dei Comuni vicini contrari alla realizzazione del progetto: Marsaglia, Rocca Cigliè, Farigliano, Bastia Mondovì, Piozzo, Carrù, Belvedere Langhe e Cigliè, Bene Vagienna, Dogliani, Lequio Tanaro, Murazzano e Rocca de’ Baldi.
Oggi sull’albo pretorio della Provincia sono state pubblicate le controdeduzioni redatto dall’avvocato Enrico Martinetti di Mondovì per conto della Cement Srl. Un documento di cinquanta pagine per dimostrare la bontà del progetto e ribattere punto su punto alle argomentazioni che hanno portato al parere negativo espresso dalla Conferenza dei Servizi, oltre che alle osservazioni di chi si oppone alla realizzazione del deposito.
Un testo in cui non mancano accuse esplicite (QUI il documento completo). Tra queste, quella rivolta all’amministrazione di Clavesana, che secondo quanto riportato dall’avvocato Martinetti ha prima avallato il progetto, per poi fare improvvisamente dietrofront: “Desta sconcerto ed incredulità che l’amministrazione comunale avvia improvvisamente mutato indirizzo, per ragioni tanto pretestuose quanto inconsistenti, come sarà agevole dimostrare in tutte le sedi competenti”.
Nel mirino anche il responsabile della Conferenza dei Servizi, il dottor Luciano Fantino, reo di non aver concesso un termine per le controdeduzioni a garanzia del contraddittorio, concludendo anzitempo i lavori e preannunciando il diniego senza riconoscere alla Cement Srl - si sostiene nel documento - il necessario spazio per esporre le proprie ragioni.
Nelle conclusioni, in estrema sintesi, l’azienda chiede la riapertura dell’iter istruttorio, o in caso contrario un cospicuo risarcimento. Queste le cifre riportate dal documento: circa 6 milioni di euro per i danni patrimoniali già verificatisi, corrispondenti agli “ingenti investimenti in vista della realizzazione del nuovo insediamento”, cui si aggiungono 20 milioni di euro per il lucro cessante e la “perdita di chance” e 2 milioni per il danno di immagine subìto dall’azienda.
a.d.
CLAVESANA clavesana