Il presidente della comunità musulmana di Mondovì: "Non volevamo creare preoccupazione, ci scusiamo"
La lettera di Mohamed Bouzerda dopo i momenti di tensione di domenica sera nel rione Altipiano: "Da anni lavoriamo all'integrazione. Consapevoli che tocchi a noi per primi impegnarci""Cari concittadini, amici, quanto accaduto domenica sera ha scosso profondamente l'intera città. Non solo la comunità che rappresento, ma tanti cittadini che hanno espresso in ogni forma il loro pensiero. Alle volte condivisibile, alle volte no”. Si apre così la lettera firmata da Mohamed Bouzerda, presidente della comunità musulmana di Mondovì, a due giorni dai fatti verificatisi domenica nel rione Altipiano, dopo la violenta lite che ha visto coinvolti l’imam della moschea di Mondovì e un vicino di casa di nazionalità romena. L’alterco, che ha visto i due litiganti finire in ospedale (e denunciarsi a vicenda) ha provocato la reazione della comunità musulmana locale, scesa in strada per protesta durante la serata.
La tensione si è poi placata dopo l’intervento del sindaco Luca Robaldo, delle forze dell’ordine e dello stesso Bouzerda: “La comunità musulmana di Mondovì lavora da anni, con innumerevoli iniziative, all'integrazione. - si legge nella lettera - Siamo consapevoli, infatti, che tocchi a noi per primi impegnarci affinché il rispetto delle regole sia il principio guida della convivenza civile. Non c'entra il colore della pelle o il credo religioso. Si tratta, più semplicemente, del contributo che ognuno di noi deve dare affinché Mondovì possa continuare a crescere. E isolare i razzisti, che - purtroppo - ci sono ovunque e sono di ogni nazionalità”.
“Per questo, prendendo esempio dalle parole della Confederazione Islamica del Piemonte, a nome di tutta la Comunità desidero scusarmi se l'assembramento e la forte richiesta di intervento nei confronti di chi ha colpito la nostra guida religiosa ha destato preoccupazione. Non era nostra intenzione suscitarla né vi è mai stato un momento in cui tale situazione è sfuggita dal controllo. Siamo grati alle Forze dell'Ordine e al Sindaco, ora la giustizia farà il suo corso”, conclude Bouzerda.
Redazione

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