Insulti razzisti e sessisti da parte di un tesserato, i social tornano a scagliarsi contro la Monregale Calcio
La pagina Facebook 'Abolizione del Suffragio Universale' ha rilanciato un video pubblicato da un diciottenne monregalese a giugno provocando una vera tempesta sulla società calcistica in cui militaOffese pesantissime, da condannare senza attenuanti, un video in cui una donna di colore viene definita “un orango tango”, dove si sostiene che “Donne e diritti non dovrebbero stare nella stessa frase”, in mezzo ad altri insulti irripetibili. L'autore un giovane monregalese, che dopo aver avuto un incidente con la donna stessa aveva poi pubblicato il tutto sui social dichiarando, per non farsi mancare nulla, di essere ubriaco al momento del sinistro e di aver fornito falsa testimonianza durante la successiva ricostruzione. A più di due settimane dalla pubblicazione del filmato incriminato è tornato al centro della bufera M.R., il giovane di Mondovì che aveva preso di mira una donna di colore rivolgendole pesantissimi insulti di stampo razzista e sessista. A “rilanciare” le immagini in questione, stamattina, martedì 7 luglio, è stata la pagina Facebook “Abolizione del suffragio universale”, che sul popolare social conta più di 400 mila “seguaci”. Una ricondivisione che ha fatto scattare nuovamente l’indignazione e la rabbia di migliaia di utenti nei confronti del ragazzo (nel momento in cui scriviamo il post conta quasi 1800 commenti e 1900 condivisioni), ma non solo.
Com’era già accaduto lo scorso 19 giugno, giorno in cui il video era stato pubblicato sui social dallo stesso giovane, i social infatti si sono poi scagliati contro i profili della Monregale, società calcistica in cui il diciottenne milita da alcuni anni, e anche contro i suoi sponsor, minacciati di boicottaggio da centinaia di utenti inferociti. Una vera e propria tempesta ha investito in particolar modo la pagina Facebook dei monregalesi, accusati di non aver preso posizione nei confronti del ragazzo, di non averlo escluso dalla squadra e anche di aver cancellato alcuni tra i commenti più pesanti. In molti si spingono ancora oltre e addirittura ritengono la società direttamente responsabile del comportamento del proprio tesserato. Già il 19 giugno la società era stata costretta a pubblicare sulla sua pagina Instagram il seguente messaggio: “Vi invitiamo cortesemente a soprassedere in giudizi e commenti pesanti e volgari nei confronti della società che in questo momento ha preso atto dell'accaduto, avvenuto lontano dai campi di calcio, in un contesto totalmente estraneo all'attività societaria e pertanto non legate alle effettive responsabilità che si configurano verso un qualsiasi tesserato”. Oggi la nuova ondata, che ha provocato il blocco del sito societario (mentre i profili social del ragazzo sono stati già cancellati da settimane).
“Condanniamo fortemente quelle parole, pesanti, razziste e sessiste. E ne prendiamo le distanze”, ha dichiarato ai colleghi di Open il segretario della Monregale Roberto Formento: “Non possiamo dire, però, se abbiamo sospeso il ragazzo, la situazione non è semplice. Confermo solo che abbiamo preso un legale per tutelare la nostra immagine. Abbiamo allontanato il calciatore? Non posso dirlo. Per il momento siamo fermi, nessuno si allena. Quando sarà il momento delle convocazioni, lo vedrete”.
Rimesso in circolazione, il filmato ha ripreso a rimbalzare sul web ed è stato rilanciato anche da famose cantautrici italiane: “Abominevole, il picco massimo dell’ignoranza, il degrado”, ha commentato Emma Marrone, mentre Paola Turci ha definito il giovane “Incapace di intendere e di volere”. “Testine di cazzino crescono. Microcefali viziatini”, ha invece scritto su Twitter Fiorella Mannoia. “Ma dove sono i genitori?”, si chiede invece Rossella Brescia. Profili seguitissimi sui social, questi ultimi, che hanno fatto sì che il “caso”, rimasto locale due settimane orsono, sbarcasse sulle cronache nazionali: mentre scriviamo l’hashtag #MonregaleCalcio è addirittura finito “in tendenza” (tra gli argomenti più discussi) su Twitter.
Redazione
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